Sanihelp.it – In tempo di crisi, aumentano le insidie per i consumatori: ormai si falsifica ogni prodotto, dagli alimenti ai farmaci, dai giocattoli alla oreficeria, dai cosmetici ai pezzi di ricambio. La cosmetica non fa eccezione.
Negli ultimi anni, a seguito di alcuni episodi la preoccupazione delle istituzioni, delle associazioni dei consumatori e della UNIPRO (Associazione Italiana Industrie Cosmetiche) per i rischi alla salute derivanti dalla contraffazione di questi prodotti è cresciuta ulteriormente.
Allo stesso modo è aumentata l’attenzione verso i cosmetici di importazione parallela, ossia di quei prodotti di importazione extra UE che non sono contraffatti bensì privi di etichettatura in lingua italiana e fatti entrare nel territorio doganale nazionale eludendo gli adempimenti previsti dalla normativa europea e italiana.
In questo modo i consumatori, non potendo accedere alle informazioni sul prodotto, rischiano di acquistare merci contraffatte illegali, di bassa qualità, potenzialmente non sicure o, quanto meno, non identificabili. Secondo medici e dermatologi, con i cosmetici falsificati – che copiano le griffe famose e vengono venduti sul mercato (attraverso canali distributivi meno controllati come bancarelle, mercatini, vendite on line) a prezzi concorrenziali scontatissimi – si rischia maggiormente di venire a contatto con sostanze potenzialmente dannose o comunque con sostanze non perfettamente purificate o di bassa qualità che possono provocare effetti irritanti o allergizzanti. Sul sito www.consumatori.it è disponibile l’intero vademecum dell’Unione Consumatori per tutelarsi dalla contraffazione on line.
Per i bambini, poi, un altro rischio è rappresentato dai cosmetici chiamati food alike, ossia da tutti quei saponi, bagnoschiuma, creme per il corpo che oltre ad avere l’aspetto, l’odore e il sapore di caffè, cioccolato, cocco, menta, frutta, sono confezionati in maniera tale (barattoli, vasetti, tubetti, bottigliette) da sembrare e confondersi con alimenti veri come lo yogurt, il latte, i succhi di frutta, la cioccolata. Il pericolo maggiore per questo tipo di cosmetici è che, una volta aperti, proprio per il profumo e il colore, i bambini possano essere tentati di assaggiarli e magari scambiarseli tra loro.
Al riguardo, il decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 73, con il quale è stata data attuazione alla Direttiva 87/357/CEE, vieta l’immissione sul mercato, la commercializzazione, l’importazione, la fabbricazione e l’esportazione di prodotti che avendo un aspetto diverso da quello che sono in realtà, compromettono la sicurezza o la salute dei consumatori.