Sanihelp.it – Sono molte le celebrities che hanno legato il loro successo a un look liscio permanente: dall’esotica Veruska, alla raffinata Carla Bruni, senza dimenticare l’italianissima Raffaella Carrà. In effetti il liscio non passa mai di moda, anche se negli anni ha vissuto diverse rivisitazioni.
Negli anni ’20, le flapper girls, le ragazze alla moda di quel periodo, erano vere e proprie icone di stile e rivoluzionarie in materia di atteggiamenti e pensiero. Ascoltavano jazz e ballavano al ritmo del Charleston e furono il primo esempio visibile di emancipazione femminile. Portavano i capelli corti e liscissimi, alla garçonne, e indossavano vestiti da sera con frange e ricami di perline che potevano superare i 4 chili!
Il mood si è mantenuto per qualche decennio, per poi passare il testimone a un trend che aveva nel volume il suo must, e che nasce negli anni ’60. Cotonature estreme, hair flip, frange strong e cerchietti sono solo alcuni degli ingredienti fondamentali delle acconciature dell’epoca.
Nel decennio successivo i capelli tornano a essere naturali, tipicamente hippie: lunghi e sciolti, con onde leggere che donano un effetto di elegante movimento. Negli anni ‘80 i capelli lisci acquisiscono un nuovo movimento: avanzano grandi ciuffi rockabilly colorati, in versione neo-punk. Stili inconfondibili che si addicono a donne di carattere. Gli anni ‘90 sono il decennio del meltin’ pot: lo stile è grunge, il capello mosso e scompigliato ma anche liscio effetto bagnato e, in chiave più moderna, tagli futuristi e colore acceso.
Oggi il liscio perfetto è ambito da molte donne, ma l'effetto crespo è sempre in agguato. Secondo una ricerca commissionata da Pantene, il 27% delle italiane dichiara di sentirsi particolarmente stressata quando i capelli sono crespi, opachi e ribelli, percentuale che aumenta tra le under 30 (31%). Un bad hair day è estremamente irritante per il 28% delle intervistate, soprattutto quando lo specchio riflette capelli frizzy, per nulla definiti e privi di luce.
