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Tatuaggi: in 2 casi su 10 causano allergie o irritazioni

Sanihelp.it – Quest'anno al XXXV congresso della Società italiana di medicina estetica, un'intera sessione sarà dedicata al tatuaggio. Un fenomeno inizialmente sviluppatosi in America e nel Nord Europa, e poi diffusosi anche in Italia.


Bello, creativo, originale, ma non privo di rischi. «A oggi si conoscono numerose reazioni avverse, di tipo allergico e non, ai pigmenti utilizzati nella tatuazione – spiega la dottoressa Antonella Tammaro, dermatologa all'Università La Sapienza di Roma, che sarà presente al congresso – A questo proposito nel novembre 2013 si è tenuto a Copenaghen il Primo congresso europeo sull'arte del tatuaggio, organizzato dal professor J. Serup dell'Università di Bispebjerg, con il quale è in corso un progetto con l'Università Sapienza di Roma». 
 
Qual è l'incidenza di reazioni avverse ai tatuaggi nella popolazione italiana? «La nostra esperienza ci indica che circa il 20% dei tatuati ha presentato reazioni allergiche e/o granulomatose. Il fenomeno è in espansione, tanto che l'Istituto Superiore di Sanità ha organizzato numerosi incontri, per circoscrivere il fenomeno e chiarire la problematica legislativa». 

Quali sono le principali cause di reazioni? «A oggi i pigmenti sono i principali imputati. La letteratura internazionale e l'esperienza ci indicano che i pigmenti rossi sono coinvolti nella maggior parte dei casi di reazioni avverse. È in corso uno studio per analizzare la composizione di quelli più presenti sul mercato». 

I consigli degli esperti per chi si appresta a farsi un tattoo: evitare di coprire le lesioni pigmentate (nevi e lentiggini), preferire sempre disegni piccoli e poco colorati, non colorare le parti poco controllabili da soli, come la schiena, le spalle, le natiche. 

Finito il tatuaggio, ricoprire la zona con una garza di cotone e non bagnarla nelle 24 ore successive, il giorno dopo fare impacchi freddi con soluzione fisiologica o antisettici, evitare di prendere il sole e non indossare vestiti attillati.

Su consiglio del dermatologo, applicare un velo di crema ammorbidente e pulire con un disinfettante senza alcol. Al primo segno di irritazione o infezione (rossore diffuso che non sparisce entro poche ore, prurito e fastidio), contattare lo specialista.

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