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Bellezza: è provato, dormire poco e male fa cadere i capelli

Sanihelp.it – Alterazioni significative delle fasi del sonno possono determinare un'importante caduta di capelli. La conferma arriva da uno studio presentato dal dermatologo Fabio Rinaldi, presidente dell’IHRF (International Hair Research Foundation).


Lo studio è iniziato a partire dalle evidenze scientifiche pubblicate da Ralf Paus, uno dei più importanti ricercatori al mondo, nel 2010 su Experimental Dermatology. Con la collaborazione dell’Università di Brescia, il professor Rinaldi ha cominciato ad analizzare alcuni uomini e donne che riferivano caduta e diradamento dei capelli, i quali non avevano i sintomi caratteristici dell'alopecia androgenetica o della caduta di capelli temporanea, bensì altri sintomi che interessavano diverse parti del corpo.

Ricerche approfondite hanno messo in evidenza che la causa della caduta risiedeva nell’alterazione dei ritmi circadiani. Nella maggior parte dei casi il problema non risiedeva tanto nel numero quotidiano di ore di sonno effettuate, quanto nell’ora insolita dell’addormentamento o nell’esposizione alla luce fino a oltre le due del mattino. 

Lo studio dei ritmi circadiani, da cui dipende la vita di tutte le cellule dell’organismo umano, assume dunque ancora più importanza se si tiene conto che, a partire dalla corretta interazione tra cervello e intestino e, quindi, da una buona qualità del sonno e da una corretta alimentazione, dipendono anche la salute di pelle e capelli.

La caduta dei capelli è a volte il primo o unico sintomo di un'alterazione generale dell’organismo che, alla lunga, potrebbe portare ad altre malattie. La causa risiede nella modificazione della regolazione dei mille orologi cellulari all’interno del bulbo del capello: in questi casi l’orologio centrale, ovvero la ghiandola pineale del cervello, responsabile della secrezione di melatonina, non è in grado di sincronizzare gli orologi periferici, che cominciano a dare l’ora sbagliata.

Lo stress biochimico prodotto porta quindi a una forte riduzione della fase anagen (di crescita) dei bulbi, che hanno una regolazione biologica tra le più complicate dell’organismo, e a un conseguente incremento della fase telogen, che determina la caduta dei capelli.

Quali sono le contromisure? Sonno di qualità e orari regolari, aiutandosi eventualmente con integratori di melatonina: non serve solo a far dormire o a ridurre i disagi del jet lag, ma soprattutto aiuta a far vivere le cellule, difendendole dall’attacco dei tumori e sincronizzando molti meccanismi biologici.


Sul funzionamento della ghiandola pineale, responsabile della produzione di melatonina, il professor Russel J. Reiter, dell'Università di San Antonio (Texas, USA), il più autorevole esperto mondiale in questo campo, ha illustrato i rischi connessi al malfunzionamento della ghiandola. Se l’orologio si rompe o si danneggia (per lo più a causa di danni ambientali o comportamentali), il corpo sta male e le conseguenze per la salute sono importanti.

Il professor Reudiger Hardeland (Università di Gottingen, Germania), massimo esperto di cronobiologia e del microbiota intestinale, ha analizzato invece come la composizione batterica dell’intestino possa variare a seconda dell’ora del giorno e, dunque, reagire diversamente a seconda dei cibi ingeriti.

Di qui la necessità di correggere alcune abitudini alimentari sbagliate. La crono-nutrizione, con l’impostazione di una dieta che non solo sia corretta dal punto di vista qualitativo, ma che regoli l’assunzione degli alimenti secondo orari specifici, unitamente al ricorso ai fattori di crescita, all’integrazione con i metaboliti della ghiandola pineale e alla regolazione dello stile di vita, rappresentano armi utili per regolarizzare i ritmi circadiani e preservare il benessere dell’organismo.

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