Sanihelp.it – Li conosciamo perché sappiamo che stanno dentro il vasetto dello yogurt e negli integratori che spesso assumiamo per stare meglio. Sono i batteri buoni che popolano non solo l’intestino ma la superficie della cute, proteggendola e rinforzandola. La cosmesi ne fa oggi largo impiego dando vita a formule preziose per tutte le pelli, fondamentali per quelle sensibili e reattive. Ce ne parla Mara Alvaro, formulatrice di HSA, fondatrice di cosmesidoc.it e autrice del libro La cosmetica è una cosa seria.
Innanzitutto occorre spiegare cosa è il microbioma. «E’ la prima linea di difesa dell’organismo che l’aiuta a contrastare gli attacchi che lo rendono più vulnerabile e lo danneggiano» spiega l’esperta. «Si tratta di un delicato ecosistema di fatto da batteri buoni che vivono sulla superficie della cute e ne preservano intatto il film protettivo così da mantenere equilibrio e salute della pelle». Quando questo equilibrio si spezza, e basta poco perché succeda, ne deriva una condizione di infiammazione che si manifesta con irritazioni, dermatiti, eczemi, acne e rosacea.
Molti sono i fattori che possono alterare il microbioma cutaneo, dallo smog ai raggi Uv, dalle variazioni di pH dovute all’uso di prodotti aggressivi a quelle interne legate allo stress o al passare del tempo.«I probiotici sono organismi vivi che hanno una decisa funzione riequilibrante sulla flora batterica» spiega l’esperta. «Quelli presenti nei cibi lavorano a livello dell’intestino mentre quelli dei cosmetici potenziano le difese della cute dando coesione e forza alla barriera cutanea» spiega Alvaro.
In genere nei cosmetici è presente un cocktail perfettamente calibrato di probiotici e prebiotici, sostanze organiche, per lo più di origine vegetale, in grado di nutrire la flora batterica e di favorire la crescita dei microrganismi probiotici che costituiscono il microbioma cutaneo.
«Entrambi stabilizzano l’equilibrio della cute per mantenerla sana prevenendo irritazioni e rossori ma anche per mettere un freno al processo di invecchiamento cutaneo» commenta Alvaro. La ricerca cosmetica affianca oggi ai pro e ai prebotici, una nuova categoria di batteri buoni: i postbiotici. Si tratta di composti attivi ricavati attraverso procedimenti di biotecnologia dalla fermentazione dei probiotici che si rivelano particolarmente efficaci nel trattare problematiche della pelle come l’atopia o l’iper-reattività.
Esiste un rapporto strettissimo tra microbioma intestinale e cutaneo: quando il primo è in disordine anche la pelle ne risente perdendo equilibrio e forza, luce e vitalità. Ecco perché assumere probiotici attraverso l’alimentazione oppure con integratori mirati può diventare un sostegno interno per l’epidermide, prezioso per mantenere delicati equilibri che danno salute e benessere alla cute.