Sanihelp.it – Negli spot dei dentifricio si vedono spesso ragazze ammiccanti e mamme sorridenti che spalmano quantità esagerate di prodotto sui loro spazzolini, ostentando sorrisi super luccicanti.
Secondo l'Unione Nazionale Consumatori, questo messaggio è sbagliato. «Nei messaggi pubblicitari si continua a sollecitare il consumatore con immagini di quantità esagerate di pasta dentifricia sugli spazzolini, ovvero con un’esortazione indiretta all’eccessivo consumo di dentifricio che va esclusivamente a vantaggio dei produttori», si legge sul sito dell'Associazione.
Il filo di dentifricio non deve essere più lungo di mezzo centimetro, per due motivi: il dentifricio in più sarebbe inutile per la pulizia dei denti, che è dovuta principalmente all’azione meccanica dello spazzolino. Inoltre, la pasta dentifricia è composta anche da sostanze abrasive che servono a pulire meglio i denti e ad asportare i residui di cibo, ma possono intaccare lo smalto favorendo l’insorgenza della carie, anziché prevenirla.
Esaminate al microscopio, queste sostanze abrasive risultano diverse da dentifricio a dentifricio per composizione, concentrazione, forma e dimensioni: in alcuni prodotti sono relativamente più grandi e in forma di cristalli spigolosi e taglienti, mentre in altri i cristalli sono più piccoli e arrotondati, quindi assai meno nocivi per lo smalto.
Ma nelle etichette, molto prodighe di certificazioni mediche sulla bontà del dentifricio, non c’è alcun cenno al potere abrasivo della pasta, che potrebbe essere indicato secondo una scala sperimentale, come si usa per gli indici di protezione dei solari. Per lo stesso motivo, non è opportuno usare spazzolini con setole troppo dure, che ugualmente possono provocare abrasioni allo smalto dei denti.