Sanihelp.it – La cosmesi è sempre più attenta ai temi della bellezza eco-friendly e ogni anno offre collezioni ispirati al mondo green e dal contenuto impatto ambientale. Nel 2017 il verde è stato il colore dell’anno, mentre l’edizione 2018 del Cosmoprof è stata tutta incentrata sull’effetto green e sul nuovo trend della cosmetologia consapevole, che concentra l’attenzione su formule con un’elevatissima percentuale (tra l’88 e il 100%) di ingredienti derivati da materie prime naturali.
Dermocompatibilità, ecosostenibilità, tracciabilità e rispetto per la natura sono i punti focali di questo approccio. Le formule hanno un mix di attivi naturali come burro di karitè, olio di jojoba, olio di argan e aloe, uniti a texture ultrasensoriali che ne rendono l’utilizzo più confortevole. La natura diventa una preziosa fonte di attivi: Ghassoul del Marocco per favolosi scrub corpo, argilla nelle maschere viso, oli e burri naturali per creme e trattamenti idratanti…
Il mercato dei cosmetici green conta circa 950 milioni di euro, che equivalgono al 9% del fatturato di settore secondo Cosmetica Italia. Questa tendenza è confermata dai dati di Human Highway, azienda di ricerche online, in cui risulta che più di 7 consumatori su 10 in Italia ritengono che la produzione sostenibile, attenta all'ambiente e ai vincoli etici sarà il filo conduttore delle loro scelte di acquisto.
Il 34,3% desidera prodotti cruelty free, che non prevedono l'impiego di test animali. Il 25% ama i prodotti senza parabeni, conservanti, tensioattivi o additivi. Il 22% vuole prodotti bio-friendly, ben l’11,2% sceglierebbe un cosmetico vegano (costituito solo di estratti vegetali).
«Il concetto è quello di sostituire le sostanze di origine sintetica con altre di provenienza naturale altrettanto performanti, cioè ugualmente valide dal punto di vista organolettico e della gradevolezza. Ma occhio al bollino – consiglia il professor Leonardo Celleno, presidente di AIDECO Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia – Preferite etichette chiare, che non promettano azioni mirabolanti e siano certificate dagli enti preposti. In Italia sono 4 o 5, da ICEA (Istituto per la certificazione etica e ambientale) a CCPB (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici).
Ma naturale non significa per forza buono – precisa l’esperto – Qualcuno potrebbe dire che un prodotto è naturale perché è a base di erbe alpine, ma magari non ne contiene in quantità diversa da altri. A meno che non si azzardi l'acquisto da bancarella, o attraverso canali non controllabili, non si tratta comunque di insidie per la salute, perché sono cosmetici fatti a norma di legge».