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Dermatomiosite, malattia per pochi

Salute e animali

Sanihelp.it – La dermatomiosite è diffusa specialmente nei Pastori scozzesi, nei Pastori dello Shetland e nei loro incroci, entro i primi sei mesi di età, ma è stata segnalata anche in altre razze. Non è stata riportata una predisposizione di sesso. Si pensa che fattori quali cicli di calore, infezioni virali e in generale periodi di diminuita difesa immunitaria dell'organismo dovuti a varie cause possano indurre scatenare la malattia. Questo accade perché il sistema immunitario non riconosce più come propri alcuni componenti dell’organismo, contro i quali fabbrica degli autoanticorpi. A volte i sintomi sono così leggeri da passare inosservati, altre volte invece compaiono lesioni cutanee caratterizzate all’inizio da eritema, papule, vescicole e pustole, cui possono seguire perdita di pelo, ulcere con o senza crosta, soprattutto a carico della testa, ma anche delle zampe e della punta della coda. Se è interessata anche la muscolatura, il cucciolo appare debole e letargico, con una crescita lenta e muscoli atrofizzati, in particolare quelli del muso e della testa, cosa che può rendere difficoltosa la masticazione.


La diagnosi viene fatta in base alla sintomatologia, all’esame istologico e in base all’appartenenza alle razze generalmente coinvolte e alla giovane età.

Per quanto riguarda la frequenza della malattia nel mondo canino, uno studio della Michigan State University rileva che più del 70% dei cani di razza collie (a pelo lungo o corto) è in qualche modo influenzato dalla malattia.

Per quanto riguarda il trattamento, se la malattia è moderata si può tenere sotto controllo con l'uso di vitamina E. Nelle forme di media gravità si può ricorrere alla pentossifillina, farmaco in commercio soltanto per uso umano per la terapia delle ulcere venose croniche. Nei casi più gravi si somministra prednisolone, un cortisonico, da solo o associato a azatioprina, anch’essa in commercio solo per uso umano, utilizzata come agente immunosoppressivo e antimetabolita sia da sola che, più comunemente, in associazione ad altri medicinali, solitamente cortisonici, come in questo caso.

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