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Dieta a eliminazione nel cane e nel gatto: a cosa serve?

Salute e animali

Sanihelp.it – Come si capisce dal nome, la dieta a eliminazione consiste nel togliere dalla dieta l’alimento, o gli alimenti, che potrebbero essere causa di reazioni avverse
L’allergia alimentare nel cane e nel gatto si manifesta con diversi sintomi, a volte aspecifici, come leccamento eccessivo delle zampe, prurito e arrossamento cutaneo (i più frequenti), otiti ricorrenti, inappetenza, perdita di peso e problemi gastrointestinali. In pratica è necessario fare un elenco di tutti gli alimenti con i quali l’animale si è nutrito fino a ora, per poi eliminare l’ingrediente sospettato di avere scatenato l’allergia o l’intolleranza, nello stesso tempo introducendo cibi che il cane o il gatto non ha mai mangiato, per somministrargli un alimento con il quale il suo sistema immunitario non è mai entrato in contatto.


In commercio, ultimamente, si trovano diversi mangimi che possono essere utili, come alimenti monoproteici, che contengono cioè un’unica fonte di proteine, oppure che contengono proteine idrolizzate, le quali sono sottoposte a un procedimento, idrolisi, che le rende di dimensioni più piccole, in base al principio che le proteine più grandi possano essere più nocive. Anche la dieta casalingacostituisce una valida alternativa, in quanto priva di additivi e comunque di sostanze che potrebbero trovarsi nei cibi pronti (e che potrebbero essere la causa del problema). 
In genere è compito del veterinario nutrizionista indirizzare il proprietario su quale sia la dieta giusta da somministrare, in base all’età, al peso, al sesso e all’attività fisica. 
Se l’animale, per qualsiasi ragione, dovesse non gradire il cambiamento, bisogna assolutamente evitare di offrirgli snack o altro non previsto dal piano nutrizionale, altrimenti si rischia di compromettere il risultato.
La durata della dieta può variare dalle 8 alle 12 settimane, periodo durante il quale i proprietari devono avere pazienza per ottenere risultati attendibili. Se però i sintomi presenti sono solo gastrointestinali, come vomito e diarrea, la durata può essere inferiore, intorno alle due-quattro settimane.
Se si riesce a individuare l’alimento responsabile, bisognerà escluderlo dalla dieta e seguire i consigli del nutrizionista per un apporto alimentare sano e equilibrato.

Se invece non si riesce in quanto non si è verificato alcun miglioramento? In questo caso si può ricorrere al challenge test, con la reintroduzione del vecchio alimento che veniva somministrato in precedenza al paziente. Se riproponendo questo alimento ricompariranno i sintomi scomparsi con la dieta di eliminazione, potrà essere allora emessa la diagnosi di allergia alimentare, e finalmente l’animale potrà tornare a mangiare i suoi cibi preferiti, ovviamente tranne l’alimento responsabile dei suoi problemi.

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