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Il cane ha problemi di prostata? A una certa età è normale

Salute e animali

Sanihelp.it – La prostata è l’unica ghiandola accessoria del tratto genitale del cane ed è controllata dagli ormoni androgeni. Il disturbo più comune che affligge questa ghiandola, nella specie canina, è l’iperplasia prostatica benigna (IPB), che può colpire il 95% dei cani maschi di età superiore a 9 anni. L’IPB si sviluppa nei maschi con testicoli integri ed è correlata all’età.


La prostata, in questi casi, aumenta di dimensione, a causa di una marcata proliferazione cellulare.  Questa crescita ghiandolare è influenzata da un metabolita del testosterone, il diidrotestosterone (DHT) per azione di un enzima, 5 alfa reduttasi, che è appunto deputato alla conversione del testosterone in diidrotestosterone. Aumentando di volume, la ghiandola tende a spostarsi anteriormente verso l’addome.

L’esatta patogenesi della IPB non è ben chiara, si pensa che sia dovuta a un’inversione del rapporto androgeni/estrogeni che si ha nei cani adulti.

In genere, l’ipertrofia prostatica benigna non è associata a sintomi particolari, ma alcune volte si manifestano scolo uretrale discontinuo, emorragico o di colore da limpido a giallo chiaro e presenza di sangue nelle urine in modo discontinuo o persistente. Nonostante questi problemi, l’IPB non riduce la fertilità del cane né la quantità di spermatozoi, tranne nei casi in cui il liquido prostatico subisca un cambiamento biochimico che lo rende inadatto alla sopravvivenza degli spermatozoi. 
Se il volume della prostata aumenta parecchio, può arrivare a comprimere il colon interferendo con la defecazione. Si possono in questi casi osservare delle feci nastriformi, segno che la prostata ingrandita comprime il retto. 
La complicazione più frequente dell’IPB canina è rappresentata dalle infezioni batteriche secondarie della ghiandola, che portano a prostatite
La diagnosi di IPB si basa sull’esame digito-ano-rettale, con palpazione che riscontra un ingrossamento prostatico, e sulla lastra e/o ecografia.
La terapia dipende dal fatto che il cane sia o meno un riproduttore. Nel primo caso, il trattamento è farmacologico, si utilizzano l’osaterone acetato, un antiandrogeno che non altera la qualità del liquido seminale, la finasteride, un inibitore dell’enzima 5 alfa reduttasi, o la deslorelina che induce un’infertilita temporanea riducendo i livelli sanguigni di testosterone e il volume della prostata.
Se invece il cane non è destinato alla riproduzione, la castrazione è il trattamento di prima scelta.

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