Sanihelp.it – Il glaucoma, patologia che può interessare sia il cane sia il gatto, è dovuto a un aumento della pressione intraoculare, quando i liquidi che normalmente umidificano gli occhi non vengono più drenati correttamente attraverso gli appositi canaletti, provocando così un ristagno che genera appunto l’aumento pressorio.
L’occhio appare arrossato, il globo oculare è aumentato di volume, con lacrimazione e continuo sbattimento delle palpebre e, nelle fasi avanzate, midriasi, cioè dilatazione della pupilla.
Il veterinario potrà accorgersi di altri sintomi che di solito sfuggono al proprietario, come edema corneale e scarsa reattività della pupilla alla luce.
La terapia farmacologica si basa sulla applicazione di colliri a base di dorzolamide e/o timololo, latanoprost o pilocarpina.
Nella fase acuta si possono somministrare mannitolo, un diuretico osmotico, per via endovenosa e poi furosemide, un diuretico dell’ansa, per via orale o intramuscolare.
Se il trattamento farmacologico non sortisce risultati, si può ricorrere all’intervento chirurgico, che può essere di due tipi: ciclodistruzione e drenaggio con impianto.
La ciclodistruzione consiste nell’eliminare chirurgicamente o con l’uso del laser una parte dei corpi ciliari (le strutture che producono il liquido secreto all’interno dell’occhio, l’umore acque), consentendo così di diminuire la presenza di liquidi nell’occhio e, di conseguenza, anche la pressione intraoculare e di aprire maggiormente l’angolo corneale.
Il drenaggio con impianto consiste nell’inserire sotto alla congiuntiva un tubicino con una valvola allo scopo di drenare i liquidi dell’occhio. Periodicamente questo tubicino dovrà essere controllato perché potrebbe ostruirsi vanificando il buon risultato dell’intervento. In questo caso sarà necessario sturare l’impianto iniettandovi appositi fluidi.
Poiché è molto importante intervenire tempestivamente, per evitare l’aggravamento della malattia, se si nota qualche problema oculare nel nostro animale è bene recarsi subito dal veterinario.