Sanihelp.it – Il mastocitoma del cane è un tumore maligno della cute molto comune nel cane. I mastociti sono cellule che intervengono nella genesi delle reazioni allergiche, di ipersensibilità e anafilattiche. Da queste cellule prende origine la neoplasia, che può colpire qualunque razza, anche se alcune appaiono particolarmente predisposte, come per esempio il Bulldog inglese, il Carlino, il Boston terrier, lo Sharpei, il Labrador.
Per il 50% dei casi il mastocitoma cutaneo si sviluppa nel tronco, nella regione perineale e negli arti, mentre è meno frequente nella regione del collo e della testa.
La causa non è nota, può esserci una predisposizione genetica e forse anche una infiammazione cronica può essere una concausa.
Come possiamo accorgerci dell’esistenza di un simile problema? Generalmente il proprietario nota un nodulo cutaneo, a volte ulcerato in superficie e con mancanza di pelo nella zona.
In alcuni casi i mastocitomi restano latenti anche per anni, senza dare fastidio, ma altri sono invece aggressivi e danno luogo facilmente a metastasi ai linfonodi, al fegato e alla milza.
Il veterinario, come prima cosa, farà l’esame citologico per avere una diagnosi, cui seguirà la stadiazione, cioè la valutazione dell’estensione e dell’invasività del tumore, per arrivare a una prognosi e a una terapia adatta. Per i mastocitomi meno aggressivi di solito è sufficiente l’intervento chirurgico, mentre per quelli più aggressivi all’intervento si fa seguire un trattamento farmacologico.
Se la neoplasia non può essere rimossa chirurgicamente, o se non si è ottenuto il controllo desiderato, si può prendere in considerazione la radioterapia.
L’aspettativa di vita dipende dalla gravità del tumore, nei casi più favorevoli dopo la sua asportazione può superare i due anni.