Sanihelp.it – Anche detta foruncolosi felina, l’acne felina è caratterizzata dalla presenza di comedoni e tappi follicolari, che spesso subiscono una sovrainfezione batterica che dà luogo a pustole, papule, foruncoli e croste, di solito localizzati nella zona del mento. Il disturbo è dovuto a una eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee nella regione del mento, che si infiammano a causa di una alterazione del normale equilibrio della pelle. Se il sebo non riesce più a uscire per svolgere la sua funzione, che è quella di proteggere la pelle e mantenerla idratata, resta intrappolato all'interno del follicolo che si ostruisce, dando luogo alla formazione dei comedoni, simili ai punti neri delle persone.
L'acne felina può comparire a qualsiasi età, da pochi mesi di vita a oltre 10 anni e non è dovuta a problemi ormonali come negli adolescenti umani. Oltre all'infiammazione delle ghiandole sebacee, possono contribuire alla comparsa del problema anche altri fattori, come lo stress, la presenza di parassiti, infezioni fungine o allergie.
Bisogna in questi casi intervenire al più presto altrimenti le lesioni arriveranno a provocare fastidio e dolore.
La diagnosi si fa sull’evidenza clinica, dopo avere scartato altre patologie che possono generare confusione, come infezioni fungine o da acari della pelle, accompagnata da un esame istologico.
Il trattamento dipende dalla gravità del problema.
La terapia è basata sull’applicazione di acido salicilico e zolfo per rimuovere i comedoni, di antibiotici come la mupirocina in pomata e/o di antisettici come la clorexidina. Nei casi più gravi il veterinario potrà prescrivere antibiotici per via orale e/o corticosteroidi.
Si può fare qualcosa per la prevenzione? Per evitare allergie o infezioni batteriche, meglio preferire ciotole di acciaio o di ceramica, in quanto quelle di plastica possono trattenere alti livelli di batteri.
