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L’attivazione mentale del cane

Educazione

Sanihelp.it – Il 22 ottobre presso il centro cinofilo E il cane pensò, si è svolto un interessante stage riguardante l’attivazione mentale del cane tenuto da Paolo Villani. In che cosa consiste l’attivazione mentale, anche chiamata problem solving?


Questo metodo consiste nel proporre al cane una serie di giochi da risolvere in piena autonomia senza essere aiutato da nessuno (e questa è la cosa fondamentale) per ricevere come premio una gratificazione che quasi sempre è di tipo alimentare.

Questa disciplina, porta il cane ad effettuare dei veri e propri ragionamenti e ad usare la testa, per capire come ottenere la sua ricompensa. In questo modo il cane impara ad avere una sua autonomia, impara ad interessarsi a ciò che gli viene proposto e si accentua la sua curiosità.

È importante che questi giochi si svolgano in un luogo tranquillo, in modo che l’animale non possa essere distratto da stimoli esterni. Il conduttore o il proprietario non deve mai lasciarlo da solo, ma non deve intervenire in alcun modo, non deve incitarlo, sgridarlo o richiamarlo.

Mai farsi intimorire, corrompere o impietosire dal cane che deve agire in completa autonomia e ha un tempo di 20 minuti per risolvere un determinato gioco.

Le sessioni di attivazione mentale devono far si che il cane le termini in modo positivo: se non riesce a risolvere un gioco nel tempo previsto, si ritorna all’ultimo gioco che era riuscito a risolvere in precedenza. Se il cane non mostra molto interesse, bisogna provare ad alzare la posta in gioco.

Chiaramente, come in tutte le cose, si parte da un gioco molto semplice tipo un boccone nascosto all’interno di un rotolo di carta igienica o sotto dei bicchierini di plastica, fino ad arrivare, a piccoli passi, a giochi molto più complessi, dove magari il cane deve capire che per ottenere un boccone bisogna tirare una cordicella o abbassare una leva.


La difficoltà aumenta molto gradualmente in modo che il cane capisca, ad ogni gioco che gli viene proposto, quale sia la soluzione più corretta e il modo più pulito per risolverlo.

A cosa serve? L’attivazione mentale ha molteplici scopi:
• Innanzi tutto stimolare la mente del cane, la sua capacità di ragionamento, in modo che aumenti la sua autostima e il suo autocontrollo;
• Aiuta i cani iperattivi a darsi una calmata perché ragionando bruciano energie;
• Aiuta i cani che hanno subito interventi chirurgici e sono costretti ad una forzata sedentarietà a tenere allenata la mente per far si che riescano a riprendersi il più rapidamente possibile;
• Aiuta i cani più timidi, paurosi o sottomessi, ad aprirsi e ad avere più fiducia in se stessi.
• Aiuta i proprietari a capire il proprio cane: durante questi esercizi, l’animale ci invia molteplici segnali (di stress, di frustrazione, di calma, di gioia o di richiesta di aiuto) che dovremmo imparare ad interpretare.

È importante che il proprietario sia presente durante i giochi perché, come detto prima, il cane deve chiudere la sessione sempre in positivo.

Quindi mai proporre al cane questi giochi, quando siamo impegnati in altre cose e non abbiamo il tempo di seguirlo. In queste circostanze esistono altri tipi di giochi per tenere impegnato il cane per un periodo più o meno lungo anche quando deve rimanere da solo in casa per parecchio tempo.

Chiaramente la fretta è cattiva consigliera. Bisogna avere pazienza e non scoraggiarsi subito se magari al primo tentativo il gioco non riesce.

Come noi abbiamo imparato a leggere e a scrivere in prima elementare, anche il cane deve imparare a ragionare e a far lavorare la mente.

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