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Tempo di prevenzione: la filaria

Salute e animali

Sanihelp.it – La malattia viene trasmessa da insetti vettori, le zanzare, e il responsabile è un nematode, la Dirofilaria immitis. Le larve entrano nel sistema circolatorio e vanno a localizzarsi nel cuore destro, nell’arteria polmonare e nelle sue diramazioni.


La filariosi può colpire anche i gatti e se non viene tempestivamente curata può condurre alla morte l’animale.

I sintomi possono variare a seconda del grado della malattia: la tosse, che può essere episodica o persistente, è sempre presente. Nella fase avanzata compaiono debilitazioneperdita di pesoopacità del mantello.

Nel cuore del cane malato sono presenti parassiti sia maschi che femmine. Queste ultime, attraverso le uova che schiudono, espellono microfilarie che vanno nel sangue, così che se una zanzara punge il cane malato, insieme al sangue risucchia anche le microfilarie, le quali iniziano a maturare già all’interno della zanzara per diventare, dopo circa un mese, larve infestanti. È a questo punto che, se la zanzara punge un altro cane non protetto, trasmette i parassiti.

La filariosi può essere curata con adatte terapie farmacologiche, ma la chiave resta la prevenzione, che deve essere prima di tutto ambientale, in quanto l’animale deve vivere in un ambiente salubre, che sia stato trattato con adeguata disinfestazione di giardini e spazi esterni.

Da aprile a novembre, periodo in cui sono presenti le zanzare, l’animale deve essere trattato con appositi prodotti repellenti, a partire dall’età di 6-8 settimane. È opportuno che venga prima eseguito un test per accertare la negatività alla malattia.

Si trovano in commercio collari, che rimangono attivi per mesi, spot on da applicare sul pelo del cane con cadenza mensile e compresse da somministrare mensilmente, che devono essere consigliate dal veterinario, il quale può anche decidere di eseguire un’iniezione la cui efficacia dura per tutta la stagione di rischio della filaria.


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