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Iperplasia gengivale nel cane

Salute e animali

Sanihelp.it – L’iperplasia gengivale è una lesione infiammatoria reattiva, non tumorale, dovuta in genere a una gengivite o periodontite indotta da placca, tartaro, trauma occlusale, e a volte da alcune terapie farmacologiche (antiepilettici, immunosoppressivi, calcioantagonisti). Può anche essere conseguenza di un accumulo eccessivo di proteine della matrice extracellulare per cui, in assenza di una diagnosi istopatologica, sarebbe più corretta la denominazione ampliamento o allargamento gengivale. La patologia è frequente nel cane e riguarda soprattutto alcune razze, tra le quali il Boxer, l’Alano, il Collie, il Dalmata e il Dobermann.


Inoltre ha una prevalenza nel sesso maschile, forse a causa della presenza di recettori del testosterone a livello gengivale. 
I sintomi più comuni sono inspessimento del tessuto gengivale in modo generalizzato, oppure presenza di lesioni e/o noduli singoli o multipli. Nei casi più gravi la gengiva può ricoprire parzialmente o completamente i denti, in particolare gli incisivi mandibolari, formando delle pseudotasche che favoriscono l’accumulo di placca e tartaro. Le gengive possono inoltre apparire arrossate e sanguinanti. Le recidive sono frequenti.
La diagnosi si effettua con raggi X dentali, ma per un esito definitivo bisognerebbe effettuare la biopsia con valutazione istopatologica. Se il problema è stato indotto da farmaci, è necessario sospendere la terapia. Se necessario, si ricorre alla gengivectomia e alla gengivoplastica. Di aiuto per ridurre l’iperplasia gengivale può essere la somministrazione di acido folico.
Importante è la prevenzione, che deve essere praticata a domicilio con una accurata igiene orale, mediante la pulizia dei denti, e programmando visite periodiche per controllare la salute della bocca.

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