Sanihelp.it – La campagna Tumori eredo-familiari: conoscerli è il primo passo è stata realizzata da AstraZeneca ed MSD con il patrocinio di Acto Lombardia, Abracadabra, Europa Donna, Loto, Europa Uomo, Fondazione Mutagens, Salute Donna, da sempre impegnate a promuovere la conoscenza e la corretta informazione sulle più importanti patologie oncologiche.
Conoscere la propria storia familiare è fondamentale per prendersi cura della propria salute.
Tra il 5 e il 10% dei casi di tumore dipende infatti da specifiche mutazioni genetiche che possono essere trasmesse dai genitori ai figli.
Ereditare una mutazione genetica non significa ereditare un tumore ma un’aumentata probabilità di sviluppare alcune forme di cancro, prime fra tutte quella del seno, dell’ovaio, della prostata e del pancreas.
Sapere di essere portatori di una mutazione dei geni BRCA1 e/o 2 rappresenta, nei soggetti sani, l’opportunità di intraprendere percorsi di prevenzione (primaria e/o secondaria) e di riduzione del rischio. Nel caso di persone che hanno già sviluppato la malattia, conoscere il proprio stato mutazionale consente la definizione di percorsi terapeutici su misura.
Il rischio di sviluppare un tumore ovarico aumenta del 15-45% nelle donne che hanno ereditato una mutazione in BRCA1 e del 10-20% circa in quelle che hanno ereditato una mutazione di BRCA2.
«Per migliorare significativamente la sopravvivenza delle pazienti con tumore ovarico l’unica strada è la diagnosi precoce: quando avviene al primo stadio della malattia, infatti, si ottiene la guarigione nella maggioranza dei casi. Purtroppo è un tumore silente e la diagnosi avviene quasi sempre tardivamente, ma nelle donne che hanno una mutazione possiamo intervenire con programmi di prevenzione mirata, che comprendono la chirurgia profilattica. Anche nelle donne che hanno già sviluppato la malattia il test genetico svolge un ruolo fondamentale perché ci indirizza verso l’utilizzo di terapie target» specifica Domenica Lorusso, Professore Ordinario presso Humanitas University di Rozzano e Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica Medica di Humanitas San Pio X.
Nel caso sul tumore del seno la ricerca scientifica ha permesso di valutare il rischio connesso alla presenza di mutazioni: nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA1 il rischio di ammalarsi di carcinoma mammario nel corso della vita è pari al 65%, mentre nelle donne con mutazioni del gene BRCA2 è pari al 40%.
Ma anche altre mutazioni genetiche che causano il deficit di ricombinazione omologa (HRD) aumentano il rischio di sviluppare questa neoplasia.
Nell’ambito di questa campagna è stata realizzata l’installazione Legami Unici presso la Biblioteca degli Alberi grazie alla collaborazione con l’artista bolognese Francesca Pasquali. L
a campagna è stata lanciata per la prima volta nel 2021 con il sito tumoriereditari.it, l’iniziativa di sensibilizzazione ha raggiunto in questi anni milioni di persone.
Basti pensare che solo nel 2024 ne ha coinvolte oltre 9milioni, raggiunte dai totem posizionati nei principali centri commerciali di tutta Italia.
Nel 2025 continua il viaggio di divulgazione ripartendo da Milano, grazie all’installazione Legami Unici.
«Gli alberi che punteggiano il parco sono abbracciati simbolicamente da filamenti in materiale riciclato, setole che simboleggiano il profondo legame tra l’uomo e la natura, nonché le nostre radici familiari e la nostra storia genetica» spiega Pasquali.
Per realizzare l’installazione – che sarà visibile fino al 9 marzo – la Foresta dei Pinus nigra è stata adottata dalla campagna, un’adozione che si inserisce all’interno del progetto »Radici – Adotta la tua Foresta @BAM», un progetto che permette la conservazione del patrimonio botanico del parco e della città promosso da BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, progetto della Fondazione Riccardo Catella.