condizione fisiopatologica caratterizzata da un eccesso di acido urico nel sangue, in conseguenza della sua maggiore produzione e/o della sua ridotta eliminazione renale.
Nel primo caso, l’aumentata produzione di acido urico può derivare da alterazioni congenite specifiche degli enzimi del sistema che metabolizza le purine (sostanze costitutive degli acidi nucleici che vengono eliminate – quando sono in eccesso- sotto forma di acido urico), oppure da difetti enzimatici di altre vie metaboliche, con aumento della sintesi ex-novo, o ancora da malattie sistemiche che provocano un aumentato turn-over cellulare, con ricambio continuo di acidi nucleici, come le malattie mielo- e linfo-proliferative o le malattie emolitiche.
Nel secondo caso, accanto a forme primitive legate a una difetta capacità renale di eliminazione dell’acido urico, si trovano iperuricemie secondarie alla diminuzione della filtrazione glomerulare in corso di insufficienza renale cronica, insufficienza corticosurrenale, diabete insipido o terapia diuretica cronica.
L’iperuricemia può avere effetti patologici a carico dei reni (nefropatie tubulo-interstiziali) e delle vie urinarie (calcolosi), e può provocare l’insorgenza di gotta.