Sanihelp.it – Indagare quanto l’universo femminile conosce il proprio corpo, se prova o meno imbarazzo a parlare di benessere intimo con medici o farmacisti, quali sono le abitudini e i comportamenti che si è soliti adottare e come si agisce in caso di discomfort intimi della zona vulvare (come sensazioni di prurito, bruciore e irritazione): erano questi gli obiettivi dello studio sul benessere intimo vulvare, commissionato da Meclon, brand del gruppo Alfasigma, a EMG Different.
L’indagine, condotta su un campione di 1000 donne dai 18 ai 65 anni, rappresentativo della popolazione femminile italiana per età, per aree geografiche e ampiezza dei centri dei comuni italiani, ha evidenziato innanzitutto come ci sia una scarsa conoscenza del proprio corpo: quasi 1 donna su 4 (il 23%) pensa che vulva e vagina siano la stessa cosa, mentre il 17% del campione pensa che la vulva sia la parte interna e la vagina la parte esterna dell’apparato genitale femminile, cioè esattamente l’opposto della realtà.
Più del 50% delle italiane, poi, si dice preoccupato del proprio benessere intimo: tra queste, la maggior parte delle giovanissime; il 74% delle 18-24enni intervistate e il 70% delle 25-34enni. La principale causa di preoccupazione è dovuta a bruciori, pruriti, irritazioni, infiammazioni e disturbi che possono essere causati anche da agenti esterni come dermatiti da contatto e che vanno a interessare la parte più esterna dell’apparato genitale femminile, appunto la vulva.
Quasi 4 donne su 10 non si sentono del tutto a proprio agio a parlare di benessere intimo. Le più a disagio sono ancora una volta le giovanissime (il 58% delle ragazze dai 18-24 anni e il 49% di quelle dai 25-34 anni). I motivi? Una donna su 2 manifesta in questo ambito problemi di autostima e di insicurezza (il 73% delle ragazze dai 18 ai 24 anni). Ma c’è anche una evidente difficoltà a capire quando cercare un confronto e a chi rivolgersi. Il 17% del campione affronta l’argomento esclusivamente con il medico specialista mentre, purtroppo, il 12% addirittura non ne parla mai con nessuno.
In caso di problemi intimi vulvari, che si fa? Solo il 37% agisce subito perché in gran parte non teme conseguenze più gravi. Fortunatamente, in caso di necessità, per il 72% delle interpellate i referenti sono i medici (specialisti nel 44% o generici nel 28% dei casi), mentre la farmacia rimane un canale fondamentale per l’acquisto di un prodotto che si conosce già (31%) o per chiedere un consiglio (per il 24% delle donne).
Ma anche in farmacia, in molte donne, permane una sensazione di disagio: il 73% di loro, infatti, non si sente a proprio agio a chiedere consiglio al farmacista, specie se di sesso maschile, perché considera la tematica imbarazzante e prova un senso di pudore. Tra queste, l’88% delle donne che reputa il benessere intimo cattivo o addirittura pessimo, la maggior parte delle donne in premenopausa (l’82%) e il 79% delle giovanissime (tra i 18 e i 24 anni).