La resistenza agli antimicrobici

Sanihelp.it – Gli antimicrobici, antibiotici ma non solo, sono medicinali usati per eliminare o interrompere la crescita e la proliferazione di microrganismi.
L’impiego degli antibiotici, dalla seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato il trattamento delle infezioni, permettendo grandi passi avanti della medicina. Ora però lo sviluppo delle resistenze rischia di vanificare queste conquiste.
La resistenza agli antimicrobici (AMR) è il fenomeno per il quale il microrganismo è in grado di resistere al trattamento, spesso causato dall’uso scorretto o eccessivo di farmaci, principalmente antibiotici, sia in medicina umana che veterinaria. Altre cause possono essere l’uso degli antibiotici in agricoltura e la maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuti a viaggi e spostamenti delle persone.
Questo comporta una perdita di efficacia della terapia, con gravi rischi per la salute pubblica.
L’AMR costituisce oggi uno dei principali problemi di sanità a livello mondiale, che comporta un maggior numero di ricoveri ospedalieri e l’allungamento delle degenze, fattori che incidono anche a livello economico, anche a causa dell’uso aggiuntivo di farmaci.
Nel tentativo di contrastare la resistenza antimicrobica e promuovere un uso più prudente dei farmaci antimicrobici la Commissione Europea ha approvato un provvedimento che prevede norme più rigorose per la prescrizione in deroga dei medicinali per uso umano agli animali.
Questo tipo di prescrizione si utilizza qualora non esista nessuna specialità veterinaria autorizzata per una specifica via di somministrazione e/o formulazione ritenuta dal veterinario indispensabile per la terapia di una specifica patologia, caso in cui si può dedurre che non esistono prodotti specifici ed è lecito ricorrere alla prescrizione di farmaci per uso umano a un animale.
Il regolamento approvato dalla UE elenca diverse categorie di antibiotici, di antivirali e una categoria di antiprotozoari che dal 9 febbraio 2023 saranno a esclusivo uso umano, non più prescrivibili in deroga dal veterinario.