Le meduse sono organismi acquatici dotati di apparati urticanti. Esse hanno una forma a campana che racchiude una cavità digestiva che funziona sia come stomaco che come intestino, intorno alla cui base partono dei tentacoli filiformi. L’aspetto è gelatinoso, i colori sono scintillanti, ma a dispetto dell’aspetto elegante, possono rappresentare un pericolo per le persone.
Nell’ultimo trentennio sono stati osservati anche nei nostri mari fenomeni di grande proliferazione delle meduse, alternati a periodi di minori avvistamenti.
La medusa non punge né morde, ma libera un liquido urticante per la pelle.
Nel caso si venga a contatto, anche solo per sfioramento, il dolore e il bruciore sono forti. Subito dopo la pelle si arrossa e compaiono piccoli pomfi e vescicole.
Se a essere colpito è un bambino, bisogna cercare di tranquillizzarlo, e controllare che non vi siano residui di medusa attaccati alla pelle, nel qual caso vanno asportati immediatamente. Lavare la parte colpita con acqua di mare in modo da diluire la tossina che non è ancora penetrata.
Il farmacista potrà consigliare un gel astringente al cloruro di alluminio, che ha azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Se ci fossero problemi a reperire questo gel, si può utilizzare un prodotto in crema a base di cortisone e anestetico locale.
Evitare assolutamente i cosiddetti vecchi rimedi, come aceto, alcol, ammoniaca e succo di limone, che, oltre a non aiutare, possono risultare anche dannosi, e non strofinare la zona colpita con sabbia.
Vietato grattarsi e niente sole per qualche giorno sulla parte colpita, per evitare che la pelle si macchi.
Raramente vi possono essere casi più preoccupanti: se compaiono, subito dopo il contatto, difficoltà respiratoria, sudorazione intensa, disorientamento, non bisogna esitare a ricorrere all’ospedale.