Advertisement
HomeNewsAssorbenti: sono un bene primario o di lusso?

Assorbenti: sono un bene primario o di lusso?

Prodotti per la femminilità e i suoi flussi

A grandi linee  si stima che una donna nell’arco della sua vita utilizzi almeno 12.000 assorbenti. Nella sola Europa occidentale 90 milioni di donne ne consumano 24 miliardi, andando inesorabilmente ad alimentare la mole di rifiuti indifferenziati. In Italia le 700.000 tonnellate di prodotti assorbenti monouso per la persona (pannolini per bambini, pannoloni, assorbenti e tamponi interni) che finiscono in discarica una volta usati rappresentano il 2,5% dei rifiuti solidi urbani (Ispra 2013) e una percentuale anche maggiore se rapportata sul totale dei rifiuti non trattabili.


Se tutti i prodotti per il ciclo rientrassero nella lista dei beni primari verrebbero tassati con un’aliquota Iva al 4%.

In commercio c’è qualche novità. La Mooncup è una coppetta mestruale in silicone medicale, progettata dalle donne come un’alternativa a tamponi e assorbenti, pratica, sicura e rispettosa dell’ambiente. Testata e apprezzata ormai dal 2002 dalle donne di tutto il mondo, la coppetta mestruale Mooncup consente di mettere fine a rifiuti, disagi e spese associate ad assorbenti e tamponi usa e getta, in quanto ha un costo di 30 euro circa. La coppetta mestruale ha una durata media di 10 anni.

Negli ultimi tempi cresce sempre di più la volontà di ridurre l'impatto ambientale che scaturisce dall'uso di assorbenti industriali, siano essi tamponi o assorbenti. Un ritorno alle origini, alle cose di una volta, genuine, ha indotto aziende come Ecofemme, BabyNatura ad investire sugli assorbenti lavabili, sperimentando tecniche di tessuti innovativi e poco trattati chimicamente.

Tessuti come il cotone, la flanella e il bambù, la felpa di canapa e jersey di canapa, compongono  gli assorbenti lavabili.

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...