Advertisement
HomeDietaGli avanzi non si buttano: l'importanza del riciclo

Gli avanzi non si buttano: l’importanza del riciclo

Sanihelp.it – Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ solo nel 9% delle famiglie non avanza niente, il 2% dona in beneficenza ciò che è avanzato durante le feste, l’1% dichiara di buttare gli avanzi nel bidone e c’è un 11% che ha messo le pietanze non consumate nel freezer per riutilizzarle prossimamente.


Buttare ciò che è avanzato è davvero un peccato soprattutto se si pensa  a quanto gli italiani abbiano lavorato in cucina: dati statistici alla mano hanno trascorso in media  2,8 ore in cucina per la preparazione dei piatti.

Secondo la Coldiretti, inoltre, gli Italiani hanno speso a tavola quasi 2,7 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale tra pesce e le carni compresi i salumi (950 milioni), spumante, vino ed altre bevande (550 milioni), dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria (300 milioni), ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (550 milioni), pasta e pane (200 milioni) e formaggi e uova (190 milioni).

Come si conservano e si riutilizzano correttamente gli avanzi?

Coldiretti ha stilato un decalogo, molto utile da tenere a mente, anche in vista delle prossime festività che ancora mancano all’appello.

 Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l’una sull’altra, per permettere al freddo di circolare.

Quelle più facilmente deperibili  devono essere collocate nella parte bassa del frigo.


Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un’ottima soluzione, ma è sempre meglio dividere il tutto in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.

Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante.

Una volta scongelate, le pietanza vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente.

Allo stesso modo il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta.

Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi.

In questo modo si è sicuri di evitare il rischio di proliferazione batterica.

Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo.

L’altra soluzione, più tecnica, è l’uso del sottovuoto che permette di allungare ulteriormente la seconda vita delle pietanze.

Un’alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo conclude Coldiretti  è la trasformazione degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo.

Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente torrone, mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie.

E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Recuperare il cibo è una scelta che fa bene all’economia e all’ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...