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Il Jeet Kune Do, la disciplina di Bruce Lee

Sport e fitness

Sanihelp.it – Il Jeet Kune Do, o in breve JKD, è una disciplina messa a punto dal celebre Bruce Lee e realizzata in seguito da sua moglie Linda. Tutto partì da una serie di scritti che Bruce Lee elaborò per far conoscere quest’arte.


Perché questo nome? In cantonese Jeet significa intercettare, Kune vuol dire pugno e Do via. 

Jeet Kune Do significa, quindi, la via che intercetta il pugno, l’Arte dell’intercettazione.

Il JKD coniuga varie arti marziali con le moderne tecniche di lotta

È più un atteggiamento mentale che un metodo, una visione filosofica del combattimento. Nel JKD quello che conta è l’individuo, questa arte marziale è efficace per la difesa personale, ma anche per la crescita e la conoscenza di se stessi.

Le sessioni sono simili a quelle di karate e tae kwon do. Dopo un breve riscaldamento, si inizia con le mosse da combattimento, come calci, pugni e posizioni di difesa, ripetuti più volte a ritmo sostenuto.

Finite le esercitazioni si passa alla fase pratica, con un avversario di pari livello.


Poiché fonde diverse discipline, come tae kwon do, pugilato, karate e altre arti marziali, il JKD suscita molto interesse.

Il vigore del fisico è senz’altro aumentato, non necessariamente il tono muscolare.

Bisogna indossare qualcosa di specifico? All’inizio no, è sufficiente un abbigliamento largo e comodo, ma poi, se si decide di andare avanti, bisogna acquistare la divisa classica.

Il JKD richiama molte persone che vogliono emulare Bruce Lee; la disciplina è adatta sia agli uomini che alle donne, ma di solito è preferita dai primi.

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