Sanihelp.it – Sulla copertina di GQ (versione statunitense) di agosto 2022 troneggia Brad Pitt, protagonista di una lunga intervista in cui è tornato a parlare, tra le varie cose, anche di prosopagnosia, disturbo neurologico caratterizzato dall’incapacità di riconoscere i volti delle persone: già nel 2013 in una intervista a Esquire aveva spiegato di pensare di soffrire di questa malattia, per la quale però non risulta abbia ricevuto una diagnosi medica ufficiale.
La prosopagnosia, nota anche come cecità facciale, non è correlata a a disfunzioni della memoria, della vista e/o a difficoltà di apprendimento ma, come riporta il National Institute of Neurological Disorders and Stroke americano, si ipotizza che derivi anomalie, danni o menomazioni a carico dell’area del cervello che controlla la percezione e la memoria del viso. Può essere conseguenza di da ictus, trauma cranico o alcune malattie neurodegenerative, ma spesso è congenita, ossia presente dalla nascita, in assenza di danno cerebrale.
A seconda del grado di menomazione, alcune persone possono avere difficoltà a riconoscere un volto familiare, mentre altre non riescono a discriminare tra volti sconosciuti e altre ancora potrebbero non essere nemmeno in grado di distinguere un volto da un oggetto. Non mancano casi di soggetti che non riescono neppure a riconoscere il proprio volto allo specchio. Chi ne soffre in genere usa alcune strategie compensative per identificare le persone che conosce, per esempio si basa sulla voce, su altri attributi fisici particolari, anche sul modo in cui gli altri camminano, strategie che comunque non sono efficaci quanto riconoscere un volto. Non esiste un trattamento per la malattia.
Come si può intuire, quindi, la prosopagnosia può essere socialmente invalidante, spingendo per esempio all’isolamento sociale e determinando depressione: non sembrerebbe il caso di Brad Pitt, ma lui stesso ha comunque dichiarato che a causa del suo problema teme di apparire vanitoso, distaccato, inaccessibile e che soffre anche perché nessuno sembra credergli quando dice di non riconoscere i volti.