Sanihelp.it – Quano è più vicino ai 40 che ai 30 anni un giocatore di calcio ha normalmente già intrapreso la parabola discendente della sua carriera. Ma Francesco Totti, prossimo alle 37 candeline, ha tutta l’aria di avere ancora chilometri da macinare sui campi da calcio e soprattutto ha appena festeggiato i 20 anni di carriera in serie A: ha infatti esordito il 28 marzo del 1993, a 16 anni.
«La longevità sportiva di Francesco Totti si deve principalmente a due fattori: una vita da professionista, senza stravizi, e Madre natura, che gli ha donato qualità tecniche fuori dal comune» ha dichiarato recentemente all’Adnkronos Giorgio D’Urbano, preparatore atletico del Siena calcio, commentando proprio il prodigioso anniversario dello sportivo. « Per restare a queste condizioni a livelli così alti per così tanti anni è necessario condurre una vita da professionista esemplare».
E lo stesso calciatore qualche settimana fa ha confermato: «Sto in queste condizioni perché mi sono comportato sempre da professionista. Poi è normale ci siano annate migliori o peggiori, ma nessuno si aspettava di trovarmi così. È merito di Zeman e della dieta. Non posso più mangiare come a 20 anni».
Non è un mistero, infatti, che Totti abbia seguito negli ultimi mesi un regime alimentare ben preciso, indicatogli dal nutrizionista della Roma: niente dolci e alcolici, carboidrati e proteine anche insieme (quindi non necessariamente dieta dissociata), ma badando alle quantità (80 grammi di pasta con 140 grammi di proteine, preferibilmente pesce o carne bianca) e orari ben precisi per i pasti. Una dieta che ha fatto perdere cinque chili al Pupone, ridonandogli anche energia in campo.
In più, secondo quanto rivelato da un giornalista della Gazzetta dello sport, Totti non presta attenzione solo a tavola. I suoi segreti sarebbero attenzione per il sonno, senza nottatacce, e prima di ogni allenamento sedute di ginnastica posturale, stretching, esercizi di allungamento e un buon potenziamento. Del resto, come ricorda sempre il preparatore atletico: «Allenarsi bene è fondamentale però non bisogna nemmeno esagerare. A 37 anni la muscolatura di un atleta non è idonea a sopportare determinati carichi».
Che dire: un buon esempio per gli altri calciatori, se questi sono i risultati.