Sanihelp.it – La bella stagione volge al termine ma il clima mite invoglia ancora a fare qualche giorno di vacanza e, quest’anno più che mai, gli italiani hanno voglia di allungare il periodo di ferie, magari con brevi gite fuoriporta nel weekend, anche se solo in zone di prossimità. Resta alta la voglia di attività all’aria aperta, da soli o in famiglia, resta perciò fondamentale non abbassare la guardia ed essere preparati al rischio di incontrare insidiosi compagni di viaggio, come le zecche, piccoli parassiti che in alcune regioni possono essere infetti e, pungendo gli esseri umani, possono trasmettere gravi malattie come l’encefalite da zecca, che vede in questo periodo il picco della sua trasmissione, soprattutto nelle zone endemiche che, in Italia, vengono identificate nelle regioni del Triveneto.
L'encefalite da zecca (TBE) è una malattia infettiva virale che attacca il sistema nervoso centrale e può provocare sintomi neurologici a lungo termine e persino il decesso. Il virus viene trasmesso all’uomo soprattutto dal morso di zecche infette. Seppur poco diffusa, rimane una malattia molto pericolosa e in crescita: negli ultimi 30 anni i casi di TBE sono aumentati del 400%. Resta, però, una patologia ancora poco nota in Italia ed esiste poca consapevolezza dei rischi e delle forme di prevenzione attuabili.
Ecco perché ha preso il via Che ci azzecca, la nuova campagna informativa di Pfizer sulla prevenzione dell’Encefalite da zecca, che si sviluppa in una serie di 4 video pillole (https://youtu.be/r6TNLE3CCNU) che raccontano altrettante situazioni potenzialmente a rischio per la possibilità di trasmissione della malattia, perché a volte ci si comporta con leggerezza per mancanza di informazioni: il jogging tra i boschi, una sessione di trekking, un tranquillo pic-nic di famiglia, il camping. Protagonista dei video è l’attore Paolo Ruffini che in tutti gli episodi interagisce con una serie di personaggi incontrati lungo il suo percorso che lo redarguiscono sulla sua superficialità nei confronti dei rischi dell’encefalite da zecca e gli danno le informazioni corrette sui comportamenti da tenere durante le sue attività. Solo alla fine Ruffini dimostrerà di aver imparato la lezione e di essere consapevole di quanto anche in queste circostanze usuali di vita quotidiana e attività all’aria aperta il rischio di prendere la malattia sia sempre presente e di quanto sia importante la prevenzione.
«Le stagioni preferite dalle zecche sono la primavera e l’autunno, ma anche in questo periodo è fondamentale stare attenti quando si praticano attività all’aria aperta o ci si reca nelle zone più a rischio di incontro con questi piccoli parassiti, tra l’erba dei prati o in montagna nei pressi di zone boschive» ricorda il Dott Alberto Tomasi, Presidente della Società Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni (SIMVIM) – «Attenzione, dunque, all’abbigliamento, privilegiate pantaloni lunghi e ispezionate sempre il corpo al vostro rientro a casa ma la vaccinazione resta la più efficace misura protettiva contro l’encefalite da zecca. La profilassi è indicata soprattutto negli adulti e bambini che risiedono o si recano nelle zone a rischio ed è necessario ricordare che è importante completare il ciclo di vaccinazione ed effettuare i richiami, in modo da assicurarsi una protezione adeguata contro l’infezione».