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La Loren contro l’abuso del ritocco

Chirurgia plastica

Sanihelp.it«Vediamo certi scuorc in giro, come si dice a Napoli, c'è solo da vergognarsi». A parlare è Sofia Loren, durante il recente Taormina Film Festival, dove ha ricevuto dalle mani di Carlo Verdone il Taormina Art Award. Ma chi sono gli scuorc? Sono i mostri creati da una chirurgia plastica eccessiva e sregolata. «Va fatto tutto con misura, trovare i medici giusti, sennò diventi un'altra persona, ti guardi nello specchio e ti chiedi dove stai tu» ha continuato l’attrice.


Un monito, quello di donna Sofia, più che mai attuale. «Sono, infatti, 150 mila gli interventi di chirurgia plastica ogni anno solo in Italia: un mercato che negli ultimi 20 anni ha visto proliferare specialisti, aziende e prodotti» rivela il chirurgo plastico Pietro Lorenzetti. «Ma il 25% delle operazioni eseguite ogni giorno è di tipo secondario, cioè si opera per rimediare a un errore».

E come ha evidenziato la stessa attrice italiana, il problema riguarda l’incapacità di affidarsi a medici giusti: «Il 15% dei pazienti che devo rioperare vogliono rimediare a danni di operazioni eseguite all’estero o in strutture low-cost e il 50% dei risultati non soddisfacenti è attribuibile a un mancato dialogo nella prima vista» evidenzia il professor Lorenzetti. «Alcuni colleghi non ascoltano il paziente e non leggono tra le righe le reali attese, altri non spiegano l’intervento o cosa si possono attendere davvero».

Ma allora, volendo ascoltare il consiglio della Loren, come affidarsi al medico giusto? «Verificare il suo curriculum, informarsi su dove opera, evitando chi lo fa in sottoscala o in spazi improvvisati, farsi mostrare le sue personali casistiche dello stesso intervento cui ci si vuole sottoporre, verificare che lavori con un équipe di infermieri e anestesisti e in una sala operatoria, farsi spiegare direttamente dal chirurgo come si svolgerà l’intervento e la fase postoperatoria, diffidando da chi promette risultati senza parlare di rischi, perché ogni intervento li ha» suggerisce Lorenzetti. «Mai accontentarsi di una sola visita, ma tornare una seconda volta, per avere anche il tempo di riflettere bene sull’intervento e diffidare dai prezzi troppo bassi: significa che il chirurgo sta risparmiando su qualcosa, probabilmente sulla qualità dei materiali, ma lo fa sulla vostra pelle».

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