Sanihelp.it – Settantatre giorni: tanto è durato il ricovero in ospedale per Lamberto Sposini. Colpito lo scorso 29 aprile da una grave emorragia cerebrale, il conduttore de La vita in diretta era stato sottoposto a un intervento d’urgenza per rimuovere l’esteso ematoma che premeva sul suo cervello. Dopo l’operazione, riuscita, ha trascorso parecchie settimane, fino allo scorso 19 maggio, in coma farmacologico.
Come avevamo già avuto modo di raccontare, dal giorno dell’intervento, comunque, le gravi condizioni del cinquantanovenne giornalista, hanno mostrato un continuo e progressivo, anche se lento, miglioramento. Così ai primi di giugno, proprio in considerazione delle buone condizioni cardiorespiratorie e metaboliche di Sposini, i medici del Policlinico Gemelli dove era ricoverato hanno sciolto la prognosi.
Nell’ultimo mese ha continuato la terapia riabilitativa presso il reparto di Terapia Intensiva del Policlinico, fino alle dimissioni dell’11 luglio. Ora, però, non è ancora tempo per il rientro a casa: prima sarà necessario un ulteriore periodo di riabilitazione neurologica in una clinica specializzata. Del resto, ci sono ancora deficit dovuti alla lunga inattività cerebrale causata dall’emorragia e dal successivo periodo di coma.
I famigliari hanno fatto sapere, con una nota stampa, che Lamberto ha fatto « enormi passi in avanti che gli hanno consentito di recuperare consapevolezza e lucidità». Ringraziando l’équipe medica che si è occupata dell’uomo, rinnovano l’invito a tutti a «proseguire lo sforzo di tutela della privacy anche in segno di rispetto per le strutture, il personale e gli altri degenti dell’Istituto che da oggi ospita Lamberto».