Sanihelp.it – Chi soffre di corea di Huntington presenta un alto rischio di suicidio.
A lanciare l’allarme è uno studio statunitense pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, che ha identificato due fasi della patologia in cui la probabilità che i pazienti si tolgano la vita è particolarmente elevata: la prima è l’attesa della diagnosi, che porta una persona su quattro a meditare il gesto estremo; la seconda è la comparsa dei primi sintomi neuromotori, vissuti come una tragedia senza rimedio da un quinto dei malati.
«Ancora non è chiaro perché la malattia di Huntington sia associata a un rischio di suicidio più alto di quello osservato in altre malattie neurodegenerative», commenta l’autrice dello studio Jane Paulsen, dell’University of Iowa di Iowa City.
«Tuttavia è importante che i medici siano consapevoli di questo legame e tengano presente in quali fasi della malattia il paziente è maggiormente esposto a questo pericolo».
Il campione esaminato proveniva dall’archivio dell’Huntington Study Group ed era composto da circa 4.200 persone con Huntington sospettato o diagnosticato.