Sanihelp.it – Più del 3% della popolazione italiana è positiva alla sensibilizzazione da lattice.
Questa percentuale è ancora più alta nelle categorie a rischio e nei bambini predisposti alle
allergie da allergeni inalanti o alimentari (latte vaccino, albume d’uovo, grano).
Non tutti i bambini con prick test positivi al lattice hanno sintomi quando vengono a contatto con l’allergene; tuttavia, sottolineano gli esperti dell’Unità Operativa Complessa di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il lattice può provocare manifestazioni allergiche per contatto con la pelle, con le mucose, per inalazione e, se somministrato, per via endovenosa.
Nei soggetti sensibili la comparsa dei sintomi è immediata, ma esistono anche allergizzazioni di tipo ritardato.
Il lattice, derivato dal caucciù, viene utilizzato in molti prodotti di uso medico, dai guanti chirurgici alle protesi ortodontiche, ma anche per confezionare maschere subacquee, pinne, giocattoli di gomma, tettarelle, palle e palloni, gomme per cancellare e palloncini.
I soggetti a rischio devono evitarne l’impiego, scegliendo materiali alternativi latex-free come vinile e poliuretano.
L’allergia si manifesta con eczema (dermatite) scatenato dal contatto, locale o generalizzato, orticaria, rinite, congiuntivite, broncospasmo, angioedema.
La manifestazione più temibile è lo shock anafilattico.