Sanihelp.it –
Per ridurre la crescita demografica in un paese già sovrapopolato, il governo cinese ha imposto da alcuni anni la politica del figlio unico, ingiungendo alle coppie di generare un solo erede.
Da quel momento è esploso il boom degli aborti selettivi: potendo contare sulla manodopera di un solo figlio, tutte le famiglie volevano un maschio. Se l’ecografia rilevava che il nascituro sarebbe stato una femmina, si ritentava.
Così la Cina è diventata il maggior esempio di paese con bambine mancanti: circa 19 ogni 100 nascite, contro le 5 della normale proporzione globale.
I problemi per le generazioni future sono diventati evidenti, tanto da spingere il presidente Hu Jintao a promettere di risolvere il problema entro il 2010.
Il primo passo verso questo traguardo è stato compiuto: l’aborto selettivo è stato incluso nella lista delle azioni criminali, e la Commissione Nazionale per la pianificazione familiare della popolazione sta valutando l’idea di sostituire la politica del figlio unico con quella dei due figli.
Intanto le studentesse cinesi reclamano parità e rispetto, e i colleghi maschi il diritto a trovarsi una compagna senza avere troppi avversari.