Sanihelp.it – Il vino è una bevanda biologicamente attiva, che continua a trasformarsi anche in bottiglia.
La velocità di tale maturazione dipende da un insieme di fattori: tipo di uva, stili di produzione, annata, caratteristiche organolettiche del terreno e clima nell’area di produzione.
Per evolvere bene, il vino ha bisogno di condizioni ottimali, a cominciare dall’ambiente e dal modo in cui le bottiglie vengono conservate.
Le bottiglie di vino andrebbero conservate in posizione orizzontale, o leggermente inclinata, in modo che il vino, umidificando il tappo, ne mantenga l’elasticità e ne favorisca la perfetta tenuta.
Inoltre, è importante seguire un preciso ordine di sistemazione: le bottiglie di spumante e di champagne vanno poste nelle parti più fredde (vicino al pavimento), mentre i vini rossi in quelle più calde (nella parte più elevata).
Occorre sapere che:
- forti sbalzi di temperatura e luce intensa possono alterare il vino
- temperature troppo alte accelerano l’evoluzione organolettica
- temperature troppo basse possono causare alterazioni fisiche (come sedimentazioni e cristallizzazioni)
- se il tappo si secca il vino può ossidarsi per le infiltrazioni d’aria.
L’insieme di tutti questi fattori condiziona la presenza nel vino di acidi, alcol e tannini che, avendo caratteristiche conservanti, agevolano una più lenta trasformazione chimica del vino.
Particolare attenzione dovrà essere posta per i vini bianchi che, essendo normalmente sprovvisti di tannini, sono più inclini a deteriorarsi attraverso fenomeni ossidativi.
L’ambiente ideale di conservazione del vino è dunque una cantina buia, a temperatura e umidità quasi costanti: 10-12° C e 60-70% di umidità, in assenza di vibrazioni.
Purtroppo nelle case di oggi difficilmente è presente una cantina con queste caratteristiche, interrata a vari metri nel sottosuolo: in genere i ripostigli moderni si trovano a stretto contatto con la superficie o con i piani superiori.
L’ideale allora sono gli appositi armadi climatizzati per la conservazione del vino, facilmente reperibili anche se un po’ costosi.
L’importante è evitare di conservare le bottiglie in frigorifero (se non per un periodo limitato), dove il vino prende gli odori del cibo che passano attraverso il tappo.
Divieto assoluto all’utilizzo del congelatore, che determina uno choc per il vino, e può provocare l’esplosione del tappo o addirittura la rottura della bottiglia.
Inoltre in cucina la luce elettrica o del sole rovina le bottiglie e la temperatura può subire sbalzi notevoli in poco tempo.
Meglio allora conservarle in garage al buio, oppure in un ripostiglio senza finestre.
Un ultimo consiglio: le bottiglie aperte vanno consumate. Un vino aperto la sera e riposto in frigorifero il giorno dopo ha un altro sapore (con una rara eccezione, il Barolo, uno dei pochi vini che mantiene le sue caratteristiche anche in una bottiglia a metà … Comunque solo per pochi giorni).
La durata di ogni vino è variabile: dipende dalle caratteristiche della tipologia d’appartenenza.
Indichiamo di seguito il periodo ottimale di conservazione delle principali tipologie di vino, sottolineando che essi sono calcolati sulle condizioni ideali di conservazione che abbiamo appena definito.
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