Sanihelp.it – Fare sport significa imparare regole di convivenza attraverso il confronto con gli altri, la sfida e la ricerca della vittoria dovrebbero essere messi in secondo piano, almeno fino a quando il ragazzo o la ragazza non si sono completamente formati e hanno sviluppato un serio interesse per una determinata attività.
La scelta del tipo di sport va fatta senza forzature, anche se i meno volenterosi vanno spronati verso la scoperta di una disciplina.
Nei primi anni di vita è importante far conoscere al piccolo il maggior numero di discipline e soprattutto evitare di proporre sport difficili da praticare.
Di fondamentale importanza è il controllo medico, che nel nostro paese è molto semplice da effettuare attraverso i centri di medicina dello sport. Vi sono delle patologie come le cardiopatie (aritmie, valvulopatie e cardiomiopatia ipertrofica per esempio) che possono risultare letali se affiancate all’attività sportiva.
In generale quello che deve essere controllato è:
- La storia familiare : è importante per il medico essere a conoscenza del fatto che in famiglia si sono registrati casi di morti improvvise e soprattutto se questi decessi si sono verificati prima dei 40 anni.
- La storia dell’atleta (o del futuro atleta) : si sono verificati casi di attacchi di panico, svenimenti., l’atleta ha subito fratture operazioni chirurgiche.
- Controllo del sistema respiratorio : l’asma in particolare è un fenomeno che va tenuto sotto controllo.
- Pressione sanguigna e esami cardiologici : verificare la presenza di soffi cardiaci molto utili per eventuali diagnosi e controllare che non vi sia la presenza di cardiopatie
Completata la visita diagnostica non resta che decidere insieme al piccolo quale è lo sport che più lo incuriosisce, poi come si dice «se sono rose …»
fonte: webMD