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Fibrillazione atriale: farmaco riduce effetti avversi

Sanihelp.it – In occasione del Congresso mondiale sulle Aritmie Cardiache che si tiene ogni anno a Boston, Alessandro Capucci, Direttore della Clinica di Cardiologia dell’Università di Ancona presso l’Ospedale Le Torrette è stato invitato a discutere delle proprietà terapeutiche del nuovo e molto promettente farmaco antiaritmico Dronedarone, di prossima approvazione presso il comitato di controllo americano, che deriva dal noto Amiodarone.


Oltre 4.000 pazienti prevalentemente con fibrillazione atriale parossistica o persistente sono stati trattati a tutt’ oggi con questo farmaco, in uno studio mondiale denominato Athena, che si è mostrato sicuro nel tempo con assenza di mortalità indotta o di effetti collaterali gravi come la facilitazione di comparsa di aritmie ventricolari.
Lo stesso studio ha evidenziato inoltre una riduzione di parametri forti come la mortalità e l’ ospedalizzazione nei pazienti trattati con tale farmaco rispetto al gruppo di controllo.

Il Dronedarone è risultato in tutti gli studi più efficace del controllo nel mantenere il ritmo regolare sinusale anche in pazienti in età avanzata che sono quelli che possono raggiungere la più elevata incidenza di fibrillazione e dove le risorse terapeutiche solitamente sono minori.

L’ efficacia del nuovo farmaco è risultata inferiore al più noto Amiodarone con un netto guadagno però in termini di tolleranza sia nel breve che nel lungo periodo. Con il Dronedarone in particolare sono scomparsi del tutto i temuti effetti negativi dell’ Amiodarone sulla tiroide, sulla pelle (fotosensibilità), sul fegato e sul polmone.
Un ulteriore interessante rilievo derivato dallo studio Athena è stato la ridotta incidenza di ictus nei pazienti trattati con Dronedarone. Tale dato è risultato essere indipendente dalla terapia ipocoagulante quindi appare come un possibile beneficio aggiunto di questo nuovo farmaco.

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