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Depressione: a rischio un italiano su quattro

Sanihelp.it – Una diagnosi precoce può significare la salvezza per molti depressi e il primo che può accorgersi dell’insorgere della malattia è il medico di famiglia. Proprio per questo la SIF, Società Italiana di Farmacologia, insieme alla SIP, Società Italiana di Psichiatria, e alla SIMG, Società Italiana di Medicina Generale, ha realizzato la prima ricerca in grado di fornire uno strumento diagnostico pratico a disposizione del medico di medicina generale.


Si tratta di un questionario relativo a umore, sintomi somatici e terapie, farmacologiche e non: da aprile 2007 fino alla scorsa primavera, 160 ambulatori di medici hanno sottoposto a questo test 1.600 pazienti a rischio depressione.
I risultati hanno confermato che la diagnosi precoce protegge il cervello da danni morfologici irrimediabili, come la totale atrofizzazione dei neuroni.

Purtroppo risulta difficile riconoscere i sintomi della malattia, i quali spesso non vengono collegati al mal di vivere ma osservati in diversi ambulatori: gastroenterologia (54%), neurologia (50%), cardiologia (34%), reumatologia (33%) e ortopedia (30%), come risulta dalla ricerca pubblicata di recente sul British Medical Journal.

Oltre il 50% dei pazienti depressi prova dolore: le localizzazioni più frequenti sono la testa (60%), il dorso (28%), il torace/addome (20%), il collo (11%), le articolazioni (9%) e le spalle (8%), come emerge anche da un recente studio pubblicato su American Journal of Psychiatry.

Il legame tra sintomo psichico e fisico sembra essere molto forte, tanto che l’American Psychiatric Association ha redatto un elenco delle principali connessioni: a pessimo umore, debolezza, bassa autostima, disturbi di memoria, ansia e difficoltà di concentrazione si legano cefalea, insonnia, affaticamento, vertigini, dolori addominali, disturbi gastrointestinali e disfunzioni della sfera sessuale.

La depressione interessa oggi il 10% della popolazione italiana, quindi circa sei milioni di persone. Considerando anche i malati non diagnosticati, la cifra sale a circa 15 milioni. Ciò significa che un italiano su quattro è a rischio. E nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia invalidante nel mondo e la prima per diffusione: potrebbe colpire il 20% della popolazione.

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