Sanihelp.it – Smettere di fumare è un’impresa che molti giudicano impossibile, ma c’è qualcuno che può dire di avercela fatta e senza ricorrere a particolari espedienti, ma solo grazie alla propria forza di volontà e questo qualcuno è Elisabetta Canalis.
L’ex velina, che racconta di aver cominciato a fumare già a 15 anni, ha sempre rifiutato i consigli di fidanzati e genitori che la incitavano a smettere, fino a quest’anno, quando, ha deciso di darci un taglio, netto. «Dalla sera alla mattina, ho deciso e basta. L'ultima l'ho fumata a metà marzo. Poi ho buttato il pacchetto e con le sigarette non voglio avere più niente a che fare» ha raccontato in un’intervista al mensile Ok la salute prima di tutto. «Come ho fatto? Niente cerotti o gomme a base di nicotina, niente sigarette elettroniche, niente agopuntura e libri. Forza di volontà: è questa la chiave della mia vittoria sul tabacco».
Chiaramente le tentazioni non mancano, ma una delle donne più invidiate al mondo per via del suo fidanzamento con il bel Clooney, è soddisfatta della scelta fatta «Il fisico mi ha subito ringraziato. Il fiato e la resistenza sono migliorati in poche settimane. La pelle è ringiovanita, ora è più luminosa, levigata. Ho sempre sofferto di una leggera forma di acne e da quando non fumo non è quasi più ricomparsa» sottolinea la Canalis. E sta meglio anche la gola: «Da quando ho abbandonato il pacchetto, basta con tonsilliti e scatole di antibiotici una dietro l'altra».
E la giovane donna ha qualcosa da dire anche a quanti temono di ingrassare, trovando in questa paura un grosso limite alla volontà di smettere:«Non bisogna temere la bilancia: quella che arriva è nella maggior parte dei casi ciccia passeggera» consiglia la showgirl, ora nei cinema con A Natale mi sposo. «Avrò preso quattro o cinque chili, che ho buttato giù in un paio di mesi con lo sport. Ho incrementato i miei allenamenti in palestra: sono piena di energia, dovrò pur sfogarla in qualche modo… E ho seguito la dieta mediterranea, in versione ipocalorica». Provare per credere, dunque.
