Sanihelp.it – Nella dieta mediterranea, un ingrediente che non può mai mancare è il pomodoro: sia esso tagliato a fette, accompagnato da basilico e mozzarella per una bella caprese, o sotto forma di passata, ovvero la classica pummarola che amiamo stendere sulla base della pizza, si può tranquillamente affermare che l'italiano è un forte consumatore di questo alimento. Alimento che, oltre ad essere gustoso, possiede anche ottime proprietà nutrizionali: il pomodoro ha infatti proprietà antiossidanti grazie al contenuto di vitamine del gruppo B, vitamina C e vitamina E, principi attivi che attribuiscono a questo frutto caratteristiche antagoniste rispetto ai temibili effetti deleteri dei radicali liberi. Ottima anche la presenza di minerali essenziali: al suo interno si trovano infatti ferro, selenio, zinco, calcio e fosforo. Tutte queste proprietà conferiscono al pomodoro un posto di rilievo negli alimenti benefici, per le sue virtù diuretiche, digestive e mineralizzanti: inoltre, essendo povero di zuccheri e calorie, risulta particolarmente indicato per le persone che soffrono di diabete o obesità.
Ma le virtù benefiche del pomodoro non finirebbero qui: merito dell'ingegneria genetica, che è riuscita ad incrociare il patrimonio genetico del frutto con quello del fiore conosciuto come bocca di leone, pianta ricca di antociani, glicosidi che conferiscono all'organismo modificato anche proprietà antiossidanti, oltre ad un caratteristico, pittoresco colore viola.
I puristi della cucina rimarranno sicuramente scettici di fronte a questa novità: d'altronde arriva dal Canada, terra che non può certo vantare come l'Italia una forte tradizione culinaria. Ciò nonostante il pomodoro viola, proprio in virtù della presenza di antiocianine potrebbe risultare importante nella lotta contro i tumori e nella loro prevenzione. In questi giorni circa mille litri di succo, rigorosamente porpora, attraverseranno l'oceano per giungere in Gran Bretagna, in particolare a Norwich, dove i ricercatori del John Innes Center ne verificheranno le proprietà. L'idea del pomodoro viola viene proprio dagli inglesi, la cui ricerca è stata finanziata dall'Unione Europea: ciò nonostante l'UE possiede normative restrittive per quanto riguarda gli organismi geneticamente modificati, motivo per cui i sudditi di Sua Maestà Regina Elisabetta II hanno dovuto trasferirsi in Canada, nazione con regolamento meno ferreo su questa materia, per sviluppare tale teoria.
Se verranno confermate tali proprietà, il pomodoro viola avrà caratteristiche benefiche del tutto paragonabili a quelle del mirtillo nero e mirtillo rosso, frutti riconosciuti per le loro virtù benefiche: ricordiamo che le sostanze antiossidanti aiutano a contrastare non solo l'insorgere di tumori, ma tra le altre cose anche patologie neurodegenerative quali Parkinson e Alzheimer, ictus e malattie cardiovascolari. La sfida più grande per i ricercatori di Norwich sarà però quella di superare lo scetticismo generale verso gli organismi geneticamente modificati, generalmente considerati tossici o comunque nocivi alla salute: gli scienziati inglesi non solo dovranno dimostrare che questa asserzione è falsa, ma anche che tramite l'ingegneria genetica si possono creare alimenti salubri. Dunque la domanda è: chi vuole provare la prima pizza margherita viola?