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Tumori, accertato il ruolo delle cancer stem cell

Oncologia

Sanihelp.it – Nonostante i miglioramenti nella diagnosi e nella terapia che hanno reso possibile l’individuazione dei tumori negli stadi pre-invasivi, la mortalità causata da questa patologia rimane elevata, molto probabilmente a causa dell’esistenza di cellule resistenti ai trattamenti
La biologia dei tumori suggerisce, infatti, che la massa tumorale sia originata e mantenuta da una frazione di cellule che hanno caratteristiche di staminalità, cioè capacità di generare tutte le cellule differenziate presenti nell’organo di origine.
Su questa promettente strada si è indirizzato il gruppo di Ileana Zucchi dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Milano, in collaborazione con il premio Nobel Renato Dulbecco.
«Le origini di questa ricerca risalgono al 1979 – spiega la ricercatrice dell’Itb-Cnr – quando Dulbecco isolò le cellule mammarie LA7 da un tumore indotto nel ratto mediante sostanze chimiche».
Ora, però, la nuova ricerca ha «definitivamente accertato, attraverso esperimenti in vitro e in vivo, le proprietà staminali delle cellule LA7, dimostrando che esse possiedono capacità differenziative e morfogenetiche. Questo vuol dire che tali cellule si comportano come staminali adulte, ma sono cellule staminali cattive».
Queste cancer stem cell, per la loro esiguità (rappresentano l’1-5/10.000 di tutte le cellule cancerose), la bassa capacità proliferativa, la capacità di escludere agenti tossici esterni e di essere protette dai processi di morte programmata, tendono a eludere l’azione dei trattamenti. Le terapie attuali, infatti, hanno come bersaglio cellule altamente proliferanti, le quali, sebbene tumorali, nel tempo presumibilmente si esauriscono e non sono in grado di rigenerare il tumore. 
«Dopo aver messo a punto un sistema modello per studiare le proprietà di cancer stem cells a livello di singola cellula – conclude la Zucchi – il prossimo passo sarà quello di identificare in queste cellule, proteine di membrane, cioè i recettori presenti sulla cellula, per disegnare degli anticorpi in grado di catturare le cancer stem umane».
Il lavoro, sostenuto dalla Fondazione Cariplo con il finanziamento Nobel-Network operativo per la biomedicina di eccellenza in Lombardia, è stato condotto all’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr, direttore Alberto Albertini, in collaborazione con l’Istituto sui tumori di Genova ed il Max Planck institute di Muenster.


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