Sanihelp.it – Un ambiente affollato, una metropolitana in ora di punta, la coda al botteghino per prendere un biglietto del cinema o ancora le file ai tornelli degli stadi di calcio. Si tratta di situazioni nelle quali molte ragazze hanno avuto la sensazione di essere toccate. Ma non semplicemente sfiorate come è quasi inevitabile accada durante una situazione in cui lo spazio intimo viene violato, ma proprio toccate. Seno, sedere soprattutto. Poi ci si volta, si guarda con aria di disgusto e di legittima riprovazione il vicino di coda, che magari c’entra poco o nulla.
Il problema è trovare il colpevole per questo gesto che più di una semplice villania somiglia ad una vera e propria violenza. Il toccare, l’impulso irrefrenabile a strusciarsi contro le parti intime di una donna viene chiamato frotteurismo ed è considerato un disturbo della sfera sessuale, cioè una parafilia. Solitamente, e ciò potrebbe servire per identificare con maggiore possibilità di riuscita il colpevole di questo gesto, attraversano una fase di frotteurismo i ragazzi all’esordio della loro vita sessuale, ovvero tra i 12, 13 anni fino ai 17, 18. Dopo, specialmente in seguito alle prime esperienze con l’altro sesso, la toccata e fuga non ha più ragione di essere, perché il ragazzo assume fortunatamente una maggiore consapevolezza e un maggiore controllo delle sue pulsioni sessuali.
Ciò va a sfatare, almeno in parte, il mito del vecchio sporcaccione, cioè della persona in età più avanzata che l’opinione comune inchioda alla pessima fama di toccatore a tradimento. Certo: non si può generalizzare e quindi non avrebbe senso incolpare il primo adolescente che capita a tiro per quella toccatina fuori luogo. Tuttavia è bene rilevare almeno due aspetti importanti: il primo è che si tratta di una fase transitoria destinata poi per fortuna a lasciare il campo a comportamenti più corretti, normali e rispettosi. Il secondo aspetto riguarda proprio il fatto che il frotteurismo è, la maggior parte delle volte, un comportamento dettato dall’insicurezza e dall’immaturità giovanile.
Ciò non lo giustifica, ovviamente. Né può renderlo accettabile socialmente. Ma almeno così può essere interpretato per quello che è: il gesto di chi vorrebbe avvicinarsi all’altro sesso, ma non ha il coraggio di farlo. E si nasconde tra la folla per esaudire un desiderio che viene dal profondo dei suoi istinti.