Sanihelp.it – La sfida è avvincente: creare barche a vela con equipaggi di colleghi o di futuri colleghi, dal manager al più semplice impiegato, portarli in acqua e lasciare alla loro collaborazione le sorti dell’imbarcazione. Tutto questo è team buiding ed è con grande passione che ce l’ha raccontato Pippo Erroi, presidente di Horca Myseria, la prima società di vela in Italia.
Come nasce il team building? Il team building segue le aziende, qualcuno appassionato di vela ha avuto l’intuizione della barca come luogo di lavoro e di relazione. Da qui la barca si è rivelata luogo ideale per dare un impulso alla crescita personale e delle relazioni della risorsa più preziosa di una società: le persone.
Come funziona? Vi sono tra le sei e le otto persone per barca, con uno skipper e un formatore o un coordinatore; si organizzano due o tre barche a seconda del lavoro in programma. In barca ognuno ha un ruolo, una responsabilità, dei compiti da assolvere. Si organizza anche la cambusa e in molti casi si dorme a bordo, vivendo in comunità ventiquattro ore su ventiquattro.
Quali gli obiettivi? Gli obiettivi sono molteplici e di diverso genere. Molti ricorrono a questa strategia in caso di fusione tra banche e aziende, molti per integrare nuovi manager con un team già esistente. In altri casi la barca facilita la conoscenza di una persona aldilà del ruolo che riveste in ufficio: i ruoli di bordo possono essere diversissimi da quelli consueti, per cui un impiegato può ritrovarsi a fare il timoniere e un manager a cazzare la randa. La comunità accelera la conoscenza reciproca: nei momenti di relax si parla di sè, della propria famiglia, dei propri interessi e delle proprie passioni. Ognuno ha il suo ruolo e tutti devono collaborare al meglio, anche nei gesti più piccoli. Nelle piccole regate il piacere di far bene spinge tutti a dare il massimo per un obiettivo comune.
Quali benefici se ne traggono? Innanzitutto rimane il ricordo importante di un’esperienza positiva vissuta insieme e poi si rompe il ghiaccio, si superano insieme gli ostacoli, ci si conosce e si collabora in squadra, ci si dà del tu. Quella base minima che si crea prosegue al meglio nel tempo. Si impara a rispettare i tempi, ad attendere, soprattutto in caso di maltempo, che diventa un fattore aggregativo importante.
Che diffusione ha in Italia? Abbiamo una varietà notevole di richieste, ma il team building è ancora una scelta di nicchia, che gratifica e distingue in originalità l’azienda che lo propone. Una nota importante sui costi, in un momento in cui il contenimento del budget è fondamentale. Una giornata intera in barca, pernottamento incluso costa quanto una sola notte in un hotel a cinque stelle.