Sanihelp.it – Valutando i cambiamenti di volume del cervello e registrando la variazione nella produzione di alcune sostanze chimiche di specifiche aree cerebrali sembra possibile effettuare una diagnosi precoce di Alzheimer: è quanto sostiene uno studio condotto presso l’ U.S. National Institute on Aging’s Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative e presentato a Vienna al meeting annuale dell’Alzheimer’s Association.
I ricercatori hanno trovato che utilizzando un particolare tipo di scansione cerebrale capace di stimare i livelli di glucosio e effettuando accurati test cognitivi è possibile individuare precocemente l’instaurarsi di questa patologia: questa malattia, infatti, pur essendo conosciuta ormai da molti anni, può essere diagnosticata con sicurezza solo effettuando l’autopsia cerebrale.
I ricercatori hanno misurato i livelli di glucosio cerebrale sfruttando una tecnica diagnostica particolare ed hanno somministrato specifici test cognitivi a 85 pazienti scoprendo che quelli con bassi livelli di glucosio e cattivi risultati nei test hanno una probabilità 15 volte maggiore rispetto agli altri pazienti, di sviluppare Alzheimer nel giro di due anni.