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È colica? Segui la regola del tre

Speciale Coliche del lattante

Sanihelp.it – «Le coliche si manifestano con crisi di pianto parossistico e inconsolabile, accompagnato da agitazione, arrossamento del volto, flessione degli arti inferiori sull’addome e possibile emissione di gas», spiega il dottor Francesco Savino, Dirigente Medico presso il Dipartimento di scienze pediatriche e dell’adolescenza dell’ Università degli studi di Torino Ospedale Infantile Regina Margherita.


Per distinguere le coliche dagli altri episodi di pianto, si applica comunemente la regola del tre. In base a questa regola, formulata da Wessel nel 1954, sarebbe affetto da coliche un lattante soggetto a episodi di irritabilità con agitazione o pianto della durata di più di tre ore al giorno, con una frequenza pari ad almeno tre giorni alla settimana e da almeno tre settimane consecutive. Le crisi di pianto presentano poi un’ampia variabilità di caratteristiche e di durata.

Nonostante diversi decenni di ricerche, le cause delle coliche non sono certe, anche se sono coinvolti diversi fattori, indipendenti tra loro. Le coliche infatti sono state attribuite a fattori fisiologici, come l’eccessiva produzione di gas, l’intolleranza al lattosio e le allergie alimentari, oppure a fattori psicologici, come il rapporto tra madre e bambino, l’ansia materna, l’inesperienza dei genitori alle prime armi. Recenti studi hanno indicato tra i possibili responsabili anche il fumo passivo, i farmaci assunti durante la gravidanza e il basso peso alla nascita.

Negli ultimi anni però, l’attenzione della ricerca si è concentrata sulla maturazione del tratto gastro-intestinale e sul ruolo della microflora intestinale. È stato osservato che i lattanti con coliche presentano una microflora diversa. In particolare, si è evidenziato che sono più spesso colonizzati da batteri anaerobi Gram negativi e meno frequentemente da lattobacilli e bifidobatteri, rispetto ai coetanei sani. In altri lavori, nei lattanti soggetti a coliche sono state riscontrate cariche maggiori di Escherichia coli e Klebsiella. Queste differenze nella microflora sarebbero responsabili di un’alterazione della funzione motoria intestinale e della maggiore produzione di gas, con la conseguente comparsa dei sintomi tipici delle coliche.

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