Sanihelp.it – In quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009. È quanto emerge da un'indagine della Coldiretti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati.
Nella stragrande maggioranza dei casi, le scritte miscele di oli di oliva comunitari, miscele di oli di oliva non comunitari o miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari sono riportate in caratteri molto piccoli posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile.
Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli.
L’inganno dell’extravergine straniero che si vuole fare intendere come italiano è particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia dove nel 2010 le importazioni di olio di oliva sono state pari a 564 milioni di chili, superiori alla produzione nazionale di 500 milioni di chili. In altre parole è a rischio inganno più di una bottiglia di olio su due.
La Coldiretti chiede di intervenire per rendere l’indicazione di origine più visibile, con l’obbligo di indicarla nella etichetta anteriore delle bottiglia, con caratteri di un’altezza non inferiore a 1,5 centimetri e in modo da assicurare un contrasto significativo tra i caratteri stampati e lo sfondo.
Una norma che sarebbe anche importante per difendere la qualità italiana dall’olio deodorato nei confronti del quale la Coldiretti, anche sulla base delle indagini svolte dal Corpo Forestale delle Stato, chiede che per l’Italia venga fissato un limite di contenuto di alchil esteri inferiore o pari a 25 mg/kg, poiché gli oli extravergini che raggiungono questi limiti molto probabilmente sono sottoposti alla pratica illegale e fraudolenta della deodorazione.