Sanihelp.it – Circa un milione di italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze di Capodanno all’estero, se non riescono a rinunciare ai piatti tipici della tradizione italiana rischiano, in due casi su tre, di trovarsi di fronte un piatto taroccato.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che oltre i confini si stima che siano falsi più di due prodotti di tipo italiano su tre in commercio, con il fatturato del cibo Made in Italy taroccato che ha superato i 50 miliardi di euro, più il doppio del valore delle esportazioni originali.
La pirateria agroalimentare nel mondo utilizza infatti parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano al nostro Paese per alimenti che non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale.
I Paesi dove sono più diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove – denuncia la Coldiretti – appena il 2% dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di formaggi Made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsificazioni ottenute sul suolo americano con latte statunitense.
Per difendersi dai tarocchi il consiglio della Coldiretti è di verificare le etichette nelle confezioni quando è possibile, di dare una occhiata ai menù per controllare evidenti anomalie e soprattutto chiedere al ristoratore prima di ordinare, per sincerarsi che il piatto che arriverà non deluderà le attese.