Sanihelp.it – Si chiama MATISSE (Mammographic and Tomographic Imaging with Synchrotron radiation and Silicon detectors at Elettra) ed è un rivelatore costituito da sensori al silicio che viene impiegato per eseguire mammografie digitali.
Questa nuova tecnologia, presentata nei giorni scorsi alla SMAU di Milano, prende in prestito uno strumento della fisica nucleare e subnucleare, i sensori al silicio, per offrire immagini radiografiche d’alto contenuto informativo, partecipando in modo sostanziale all’accuratezza della diagnosi.
Il tutto con una diminuzione della dose di radiazione erogata alla paziente durante gli
esami.
Gli esami mammografici su pazienti con raggi X prodotti da macchina di radiazione di sincrotrone costituiscono il coronamento di un progetto che ha mosso i primi passi nel 1987. Si tratta del progetto SYRMEP(Synchrotron Radiation for Medical Physics), una collaborazione tra l’Università degli Studi di Trieste e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste, assieme alla Sincrotrone Trieste SCpA e alla Sezione di Trieste dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
La prima fase della sperimentazione clinica della mammografia con raggi X da sincrotrone prenderà il via tra qualche mese. Il Comitato Etico ha già dato il parere favorevole e la modifica di destinazione d’uso della linea di luce SYRMEP è già stata verificata positivamente.