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Nonni a tavola: le regole d’oro

Sanihelp.it – Buongustai, informati e salutisti, ma con qualche difficoltà a seguire una dieta sana ed equilibrata: sono i nonni d’Italia, secondo i risultati di una ricerca effettuata da AIOTE (Associazione Italiana Oncologia Terza Età).


Amanti della dieta mediterranea ma con un occhio di riguardo alla bilancia, gli over 65 dimostrano di avere un buon rapporto con il cibo, anche se le raccomandazioni, anche per chi è ancora in salute, non sono mai troppe. Infatti nella terza età il rischio di sottoalimentazione è sempre in agguato, in quanto i cambiamenti del metabolismo impongono nuove regole.

Per questo nei giorni scorsi è stato presentato a Roma un regolamento alimentare destinato ai nonni italiani, per insegnare loro a ottimizzare l’apporto calorico giornaliero (che non deve superare le 2000 calorie) senza causare carenze vitaminiche e nutritive:

  • Consumare regolarmente cereali (riso, pane e pasta), che assicurano zuccheri complessi, vitamine B1 e B6 e fibre.
  • Via libera al pesce, valida fonte di acidi grassi essenziali e vitamine del gruppo B (anche in scatola, ma è più calorico).
  • Semaforo giallo per i latticini: contengono proteine e vitamine A e B12, acido folico, niacina e calcio, ma vanno consumati con attenzione se si soffre di ipercolesterolemia o ipertensione.
  • Le carni sono utili perché forniscono ferro, zinco e vitamine. Quelle bianche sono più digeribili ma tutte possono essere impiegate per il brodo, assicurando una buona dose di liquidi.
  • Attenzione alla verdura cruda se si hanno problemi di dentizione: meglio quella cotta, più facile da masticare e digerire, ricca di beta carotene, acido folico e ferro.
  • Ottimo il matrimonio tra legumi e cereali: unendoli si ottengono aminoacidi essenziali per la costruzione di proteine che il corpo non produce da solo.
  • Frutta a gogo contro la stipsi: la frutta assicura il corretto funzionamento intestinale (mele e pere sono ricche di fibre solubili).

Per quanto riguarda i fabbisogni nutritivi dell’anziano, i glucidi dovrebbero fornire circa il 50 – 60 % dell’introito calorico, le proteine il 12 – 15 %, e i grassi il 30%.

«Esiste un anziano anagrafico per il quale l’alimentazione favorisce un buon andamento dell’invecchiamento», afferma Giuseppe Samir Sukkar, Dirigente Servizio di Dietologia e Nutrizione dell’Ospedale San Martino di Genova, «ed esiste un anziano fragile che deve far ricorso a ricoveri o assistenze domiciliari, che spesso (50-80 % dei casi) è malnutrito».

Lo confermano i dati relativi al calo di peso nell’anziano con tumore: ecco perché gli esperti hanno stilato un elenco dei principali sintomi nutrizionali del paziente anziano oncologico indicando i rimedi per correggere il problema.

«La dieta è responsabile del 35 % delle morti per tumore», afferma Silvio Monfardini, presidente del Comitato scientifico di AIOTE e Direttore della Divisione di Oncologia Medica dell’Azienda-Ospedale Università di Padova. «Nutrirsi correttamente è il modo migliore per affrontare un tumore, ma anche per prevenirlo».


Consulta il menu dell’anziano in salute e quello dell’anziano in terapia.

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