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Fumo: perché non puoi rinunciare?

Sanihelp.it – Sigaretta, maledetta sigaretta… Cosa si cela dietro questa tentazione irresistibile per milioni di italiani? Il piacere di fumare, certo, ma anche dei precisi meccanismi fisiologici, che si riassumono in un unico termine: dipendenza.
E allora, se non ti sei mai chiesto cosa ti spinge ad accenderti una sigaretta dietro l’altra, leggi qui!


Stimola i meccanismi di ricompensa del cervello.
La nicotina agisce direttamente sui neuroni coinvolti nell’area cerebrale responsabile dei meccanismi di ricompensa (area tegmentale ventrale). Questo sistema gratifica le azioni compiute dall’individuo positive per la sua sopravvivenza.
L’arrivo della nicotina non solo stimola la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore liberato dai neuroni del sistema di ricompensa quando uno stimolo fisiologico (come la sete) viene soddisfatto ma, secondo alcuni studi recenti, rende inefficaci anche i meccanismi che provvedono fisiologicamente a smorzare la risposta di piacere. «Questo doppio meccanismo», afferma uno degli autori di questa scoperta, Daniel McGehee dell’Università di Chicago, «rende difficile trovare una droga più efficace nell’indurre dipendenza».

Aiuta ad affrontare le difficoltà.
La nicotina favorisce il rilascio di adrenalina da parte delle ghiandole surrenali e riduce la liberazione di insulina: in pratica il fumatore è sempre in uno stato di metabolismo accelerato e di lieve iperglicemia, condizioni che predispongono a sviluppare una prestazione psicofisica. Il che spiega la sensazione di maggiore capacità che prova il fumatore quando, di fronte a un compito difficoltoso, ricorre alla sigaretta.

Raggiunge rapidamente il cervello.
La nicotina è favorita dal suo metodo di assunzione, l'inalazione, un sistema estremamente efficace: sono sufficienti 10 secondi perché si abbia un picco di nicotina a livello cerebrale. In pratica nei 5 minuti che occorrono per fumare una sigaretta, si somministrano al cervello 10 picchi di nicotina quindi, calcolando le 30 sigarette tipiche del forte fumatore, si hanno 300 dosi giornaliere.

Induce un piacere rapido e sostenuto.
La nicotina ha una metabolizzazione relativamente rapida, come prova il fatto che il primo pensiero mattutino del fumatore sia la ricerca della sigaretta. Parallelamente si induce ben presto tolleranza, in quanto si richiedono dosi sempre più elevate per ottenere lo stesso effetto. Induzione di una risposta di piacere sostenuta, rapida scomparsa dell’effetto e tolleranza fanno sì che la dipendenza si crei in tempi piuttosto rapidi.

Per tutti questi motivi la nicotina viene considerata una delle sostanze più potenti nel produrre dipendenza. Non a caso esiste una vera sindrome da astinenza, che di norma si protrae per un mese circa ed è caratterizzata da irritabilità, deficit cognitivi e dell’attenzione, disturbi del sonno e aumento dell’appetito (sintomi presenti già poche ore dopo l’ultima sigaretta).

Un discorso a parte vale per il cosiddetto craving, vale a dire una ricerca spasmodica della sigaretta che può persistere anche per mesi dopo la cessazione e che è indotto più da ragioni psicologiche che non da una dipendenza fisica. Fatto sta che il 90% dei tentativi di smettere si infrange su questi ostacoli, nella maggioranza dei casi entro i primi 7 giorni.


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