Sanihelp.it – Il nostro viaggio nel mondo del doping ci ha portato ad una conclusione: il fenomeno è diffuso in tutti gli sport, sia a livello professionistico che amatoriale, e spesso la scelta di doparsi proviene dall’atleta stesso.
Ma dove si rifornisce chi sceglie di doparsi? Se a livelli federali il doping passa dalla mediazione di preparatori sportivi e allenatori compiacenti, sportivi e atleti non professionisti hanno due canali preferenziali: le palestre, o le farmacie che riforniscono le palestre stesse.
A confermarci questa situazione è L. M., giovane farmacista di Milano, che per ovvi motivi ha preferito non dichiarare la propria identità.
«È inutile negarlo», dice, «il doping e le farmacie hanno un legame molto stretto. Io stesso ho provato a procurare farmaci dopanti a ragazzi che conoscevo, e che cercavano steroidi anabolizzanti per migliorare le loro prestazioni in palestra e accrescere in fretta la massa muscolare».
Ma come fanno questi aspiranti Mister Olympia a far arrivare le loro richieste in farmacia?
«Nel mio caso sono persone conosciute, spesso ragazzi che si allenano nella palestra che frequento, per cui lo faccio come favore personale. Ma la regola non è questa: generalmente un farmacista non rischia senza avere riscontri. Procurare farmaci illegali, fare ricette false comporta pesanti sanzioni penali, per non parlare del rischio cui si va incontro se qualcuno, esagerando con le dosi, si sente male o peggio muore».
E allora come si sviluppa il giro del doping con le farmacie?
«Generalmente le farmacie che scelgono di rischiare lo fanno in grande, e organizzano traffici di grossi quantitativi di medicinali direttamente con le palestre, che poi li rivendono sottobanco ai loro clienti. Nelle grandi città, dove è più difficile fare controlli e notare andirivieni sospetti, il fenomeno è piuttosto diffuso, ma nel nostro settore se ne parla poco».
Quali sono i farmaci più richiesti?
«Generalmente steroidi e diuretici, ma anche gli ormoni derivati del testosterone sono molto richiesti: chi fa uso massiccio di anabolizzanti sviluppa problemi di calo di testosterone che creano difficoltà importanti a livello sessuale, e sceglie di ricorrere ad altri farmaci dopanti per risolvere il problema, entrando in un circolo vizioso che richiede dosi sempre più elevate».
Produttori, distributori, proprietari di palestre: sono in molti, purtroppo, ad arricchirsi con il doping, senza farsi troppi scrupoli su chi pagherà il prezzo del loro guadagno.
Ad atleti e sportivi coinvolti in questi traffici resta solo una via d’uscita: iniziare, loro sì, a farsi qualche scrupolo in più, perché il doping ha un’unica vera fonte di guadagno, ed è la loro pelle.