Sanihelp.it – Si chiama Sindrome del sorvegliato speciale. I sintomi sono ansia, attacchi di panico seguiti da disturbi fisici come forte emicrania. A causarli sono i sistemi di controllo occulti dai quali siamo invasi e che di fatto danno una sensazione di non privacy, nonostante le leggi tentino di tutelare il privato.
Internet, telefonini, banche dati, carte di credito, computer che conservano tracce di tutto : sono strumenti dei quali ormai non facciamo più a meno e che sono esposti a intrusioni o danno informazioni su comportamenti che dovrebbero poter restare privati. Poi ci sono le telecamere attive in ogni angolo, le multe con le foto e ora è arrivato anche il sistema Gps che indica esattamente dove si trova la persona che si sta cercando semplicemente digitando il suo numero di telefonino!
A parlare del fenomeno è Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, direttore dell’Unità Operativa Attacchi di Panico presso la Clinica Paideia di Roma e Presidente dell’EuroDAP, Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico.
L’esperta ha riscontrato un forte aumento di questo disturbo e ne ha verificato le cause osservando 100 pazienti che presentavano sintomi comuni.
«Uno su cinque – spiega la Vinciguerra – ha raccontato nei vari incontri di sentirsi soffocato, accerchiato e non libero perché controllato da sistemi dei quali oggi nessuno può fare a meno finendo così, involontariamente, nel vortice del grande occhio che tutto controlla. È una sindrome in rapido aumento: i pazienti temono controlli dei datori di lavoro, dei familiari, del proprio partner, temono che escano comportamenti esecrabili anche dal lontano passato, oppure multe che svelino bugie, acquisti che non vogliono si sappiano, frequentazioni di certi siti internet o telefonate a numeri particolari, relazioni extraconiugali o comunque proibite».
Un incubo in puro stile Grande Fratello. «La realtà che viviamo – continua la psicoterapeuta – costruita sui nostri bisogni di controllo e di risparmiare tempo ci si sta rivoltando contro. Tranquillizzare le nostre ansie sapendo sempre dove sono figli, mogli e mariti utilizzando il telefonino in vari modi o sapendo come stanno andando gli investimenti usando Internet, per esempio, o riuscendo ad essere in due riunioni di lavoro contemporaneamente grazie alla tecnologia, sembrava la soluzione alla nostra ansia rispetto all’evento imprevisto. Ma ora ci rendiamo conto che siamo i controllati. Questa sensazione stimola un senso di apprensione che ben presto si trasforma in ansia, nei soggetti predisposti, in quanto amplifica quello che a livello psichico è già strutturato dentro di noi e che tecnicamente viene denominato Super-Io».